Business delle auto rubate e della truffa alle assicurazioni: tutti i dettagli dell’attivita della banda di Mamoiada

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Business delle auto rubate e della truffa alle assicurazioni: tutti i dettagli dell’attivita della banda di Mamoiada

sabato 12 Settembre 2020 - 11:20
Business delle auto rubate e della truffa alle assicurazioni: tutti i dettagli dell’attivita della banda di Mamoiada

Le indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Nuoro e dalla Stazione di Mamoiada, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro, Sostituto Procuratore Riccardo Belfiori, hanno consentito di disarticolare un’associazione per delinquere finalizzata al furto di auto, alla loro ricettazione, al riciclaggio di veicoli è alle frodi assicurative gestita dai componenti di una famiglia di Mamoiada, molto nota in quanto gestisce un’officina – autocarrozzeria.

Con l’operazione condotta da oltre 100 militari del Comando provinciale di Nuoro, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, del Nucleo Cinofili di Obia e del 10° Elinucleo di Olbia, è stata data esecuzione a due misure cautelari in carcere a carico di due fratelli: Antonello e Lorenzo Musina, una agli arresti domiciliari relativa alla sorella Graziella Musina e sei persone sottoposte all’obbligo di dimora presso i rispettivi comuni di residenza, nonché al deferimento in stato di libertà di 45 persone responsabili a vario titolo di reati commessi in concorso con gli associati.

La conferenza stampa dei Carabinieri (foto S.Meloni)

La conferenza stampa dei Carabinieri (foto S.Meloni)

I dettagli sono stati resi noti questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nel Comando provinciale dei Carabinieri di Nuoro.

Tutto è iniziato nell’agosto del 2018, in seguito al furto dal Porto di Olbia di due autovetture destinate al lungo noleggio e rinvenute, con le chiavi e senza alcun segno di effrazione, nel Comune di Mamoiada.

La ricostruzione del percorso fatto dalle auto, dal molo Brin ove erano in attesa di essere consegnate ai clienti, sino ad un cortile aperto del Comune di Mamoiada, ha consentito di focalizzare l’attenzione degli inquirenti sui titolari dell’autocarrozzeria dei fratelli Musina, riconosciuti in alcuni frame dei sistemi di videosorveglianza acquisiti al procedimento. Per questo furto è stata ipotizzata la complicità di un autotrasportatore di auto a conoscenza delle procedure di custodia dei veicoli oggetto di furto.


È emerso, dunque, un intenso traffico di automezzi rubati, molti dei quali provenienti dal porto di Olbia, ove sostavano per lungo tempo sulle banchine, automezzi nuovi che venivano riciclati attraverso l’acquisto, per pochi euro, di omologhi veicoli incidentati o da rottamare dei quali venivano utilizzati i documenti di circolazione, per essere poi rivenduti a prezzo di mercato ad ignari acquirenti o a compiacenti sodali. Per questa attività di compravendita i fratelli Musina si avvalevano della complicità di una concessionaria di auto nuorese a cui intestavano i veicoli oggetto di riciclaggio per evitare di essere collegati alle operazioni di transazione.

I due, inoltre, sempre avvalendosi della loro attività di autoriparazione si sono resi responsabili di innumerevoli truffe in danno delle assicurazioni anche con la compiacenza di alcuni periti assicurativi che ne traevano il loro profitto. I Carabinieri hanno documentato 60 casi di pratiche di sinistri stradali mai occorsi e un compenso (in otto mesi) da parte delle assicurazioni di circa 130.000 euro verso l’autocarrozzeria Musina. Il ruolo dei periti compiacenti era di stimare il danno da rifondere sempre al massimo valore.

L’ambito di operatività della banda si estendeva a tutto il territorio nazionale ove veniva effettuata per la ricerca di veicoli incidentati o da rottamare, necessari al riciclaggio. Sempre con il provento delle attività illecite veniva effettuata anche la compravendita di veicoli di provenienza legittima, rivenduti sempre attraverso prestanome, a prezzo maggiorato.

L’Autorità Giudiziaria ha ritenuto di sequestrare l’attività commerciale degli arrestati per il ruolo determinante nel riciclaggio dei veicoli e nelle truffe assicurative.

Il 18 ottobre 2018, Lorenzo Musina era stato arrestato dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cagliari al termine di un lungo e pericoloso inseguimento per le strade cittadine dopo che si era impossessato di una Fiat 500, in sosta nella Via Curie.

Sempre nell’ottobre 2018, allo stesso Musina è stato contestato anche il reato di incendio, allorquando a Mamoiada, al termine del tentativo di furto di un mini escavatore, dava alle fiamme il veicolo per non essere riuscito ad rubarlo, lasciando che le stesse si estendessero ad altri due veicoli che si trovavano in un cantiere di un’abitazione privata, esponendo a pericolo anche quest’ultima.

I militari al termine delle operazioni hanno sequestrato 7 veicoli oggetto di riciclaggio per un valore di circa 60.000,00 euro, denaro in contante per circa 12.000,00 euro e sottoposto a sequestro i rapporti finanziari degli indagati.

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