Duplice omicidio Monni-Masala: i sindaci lanciano un appello: “chi sa parli”

Sonia

Duplice omicidio Monni-Masala: i sindaci lanciano un appello: “chi sa parli”

sabato 29 Ottobre 2016 - 06:28
Duplice omicidio Monni-Masala: i sindaci lanciano un appello: “chi sa parli”

Un momento del Consiglio Comunale

Affollato consiglio comunale congiunto a Orune

«Chi sa deve mettersi una mano sulla coscienza e parlare. Le comunità di Orune e Nule non troveranno mai pace se il corpo di Stefano Masala non avrà una tomba su cui piangere e depositare un fiore».

Lo ha detto il sindaco di Nule Giuseppe Mellino dalla sala consiliare del Comune di Orune, dove le due comunità hanno dato vita a un Consiglio comunale congiunto, a un anno e mezzo dall’omicidio dello studente di Orune Gianluca Monni (ucciso l’8 maggio 2015) e dalla sparizione del 29enne di Nule Stefano Masala (avvenuta la sera prima dell’omicidio).

Una sala gremita, oltre che dagli amministratori dei due paesi coinvolti, da cittadini di entrambe le comunità. Presenti anche la sorella e due zie di Stefano Masala.

«L’incontro di oggi – ha sottolineato il primo cittadino di Nule – serve per ribadire il fatto che le due comunità viaggeranno unite; hanno sempre collaborato e continueranno a farlo. Siamo due comunità legate da reciproca stima in due realtà simili fatte di lavoro, ospitalità e rapporti sociali».

«Le comunità di Nule e Orune hanno viaggiato sempre sottobraccio nella storia millenaria che ci contraddistingue – ha detto il sindaco di Orune. I nostri paesi sono stati vittime di due tragedie enormi che ci devono fare unire ancora di più. Quanto a questo, la Magistratura sta facendo egregiamente il suo lavoro, se c’è un colpevole deve pagare ciò che ha fatto alle famiglie prima di tutto, ma anche alle nostre comunità. Mi unisco anch’io all’appello del sindaco di Nule – conclude Deserra – è doveroso da parte nostra sollecitare a parlare chi di questa triste storia sa qualcosa. È vitale per i suoi cari avere una tomba su cui poterlo piangere».

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