Nuoro. Parco giochi di Tanca Manna: “La città dei bambini” invasa dai rifiuti

Sonia

Nuoro. Parco giochi di Tanca Manna: “La città dei bambini” invasa dai rifiuti

sabato 11 Marzo 2017 - 15:09
Nuoro. Parco giochi di Tanca Manna: “La città dei bambini” invasa dai rifiuti

Rifiuti al Parco di Tanca Manna (foto S.Novellu)

Lattine, pacchetti di sigarette, bottiglie di plastica, rasoi, confezioni di pasta e flaconi di sapone liquido, sono solo alcuni dei rifiuti che punteggiano il mai sorto, per quanto tanto decantato, “Parco di Tanca Manna” e saltano all’occhio del visitatore che vi si rechi per trascorrere qualche ora di relax con i bambini o con la famiglia.

Il nuovo parco giochi di Tanca Manna invaso dai rifiuti (foto S.Novellu)

Da qualche giorno, infatti, il desolato spiazzo antistante il cancello d’accesso all’area archeologica che prende il nome dal nuraghe Tanca Manna (ai cui piedi sorge l’abitato del capoluogo barbaricino mentre alle spalle è stato edificato l’omonimo quartiere del Nuraghe) è stato ravvivato dall’impianto di alcuni giochi per bambini: due altalene, uno scivolo e due cavallini a dondolo.

La rivitalizzazione dell’area è ascrivibile al progetto “La città dei bambini“, col quale il Comune, utilizzando un budget di circa 50mila euro, sta realizzando sei aree destinate ai bambini in diversi punti della città, tra cui Tanca Manna, appunto, l’area antistante il cimitero a Sa ‘e Sulis, i Giardini di piazza Vittorio Emanuele e quelli di piazza Italia.

Una città dei bambini dal retrogusto troppo amaro per loro: la sera stessa che le strutture ricreative erano state messe a dimora (solo pochi giorni fa), diversi residenti che in un primo momento avevano dato il loro plauso all’iniziativa, subito dopo il tramonto segnalavano alla nostra redazione che un manipolo di ragazzi, poco più che adolescenti e in preda ai fumi dell’alcol, si stava dilettando con le stesse rischiando di danneggiarle irreparabilmente.

Se col calare delle tenebre i giovani vandali hanno fatto rientro alle loro abitazioni, i segni del loro passaggio e della loro permanenza sono ancora sotto gli occhi di tutti, intorno i giochi, e vanno a sommarsi a quelli dei precedenti visitatori. E il fatto che in zona, come altrove, del resto, non ci sia traccia di un cestino per i rifiuti non è una giustificazione alla loro inciviltà.

Chiunque si sia recato in loco con l’idea di andare a visitare l’area archeologica, ad esempio, oltre a trovare il cancello rigorosamente chiuso, avrà avuto modo di constatare lo stato di degrado che caratterizza la zona, per non parlare (la cosa meriterebbe un ampio e approfondito discorso a parte) della struttura che fronteggia le palazzine del cosiddetto “Trenino”, il cui piazzale antistante è stato adibito a discarica abusiva.

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