Riaperto il Museo Ciusa con il percorso espositivo “Sardegna 900”

Sonia

Riaperto il Museo Ciusa con il percorso espositivo “Sardegna 900”

sabato 06 Agosto 2016 - 06:15
Riaperto il Museo Ciusa con il percorso espositivo “Sardegna 900”

L'inaugurazione del Museo Ciusa (foto S.Novellu)

Grazie a un accordo tra Comune e Provincia di Nuoro, che ne hanno affidato la gestione al Museo MAN, ha riaperto al pubblico il Museo Francesco Ciusa

L’inaugurazione del Museo Ciusa (foto S.Novellu)

IL MUSEO CIUSA: le sale consacrate al celebre artista nuorese (1983-1949) vedono riuniti il gruppo dei grandi gessi scultorei di proprietà della Regione Sardegna e in comodato al Comune di Nuoro, il nucleo di opere del Museo MAN, riferibili soprattutto alla produzione più matura, e un gruppo di altri esemplari provenienti da raccolte sia pubbliche sia private.

Un insieme di quasi cinquanta opere, rappresentativo della variegata attività dell’artista, di cui fanno parte lavori significativi come Il Ritorno, La Campana, Il fromboliere, Il Cainita, la ricostruzione, integrata con frammenti marmorei originali, del Monumento a Sebastiano Satta – eretto nel 1931 e in seguito distrutto – fino alla celebre Madre dell’ucciso, opera simbolo della cultura figurativa sarda, che lo scultore presentò alla Biennale di Venezia nel 1907, ricevendo il plauso della critica.

Le sculture presentate all’interno del percorso museale riflettono i momenti più intensi della ricerca di Ciusa, dagli esordi, nei primi del Novecento, sino alla fine degli anni Quaranta. A differenza di molti suoi contemporanei, Ciusa ebbe la possibilità di frequentare, sino dal 1899, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, al fianco di maestri come lo scultore Domenico Trentacoste, il pittore macchiaiolo Giovanni Fattori e l’incisore Adolfo De Carolis, dei quali rielaborò non soltanto i linguaggi, tra realismo e simbolismo, ma anche le idee anarchiche e socialiste.

Un percorso di intensa riflessione e di scambio con personalità di rilievo, come Giovanni Papini, Plinio Nomellini, Galileo Chini, grazie al cui contributo il lavoro dello scultore poté giungere a una sintesi originale, capace di fondere la tradizione dei tagliapietre sardi, con il suo portato di valori radicati e temi ricorrenti, e le tecniche scultoree accademiche. Considerato l’iniziatore della scultura moderna in Sardegna, Ciusa riuscì a conciliare due realtà distanti, quella agropastorale e quella urbana, dando voce al mondo popolare sardo, fino ad allora inascoltato.

IL PERCORSO “SARDEGNA 900”: con la riapertura del Museo Ciusa, gli spazi dell’ex tribunale di Nuoro ospitano un nuovo percorso espositivo dedicato agli artisti della scuola pittorica sarda della prima metà del secolo scorso, che vedrà riunite le opere più importanti della collezione del MAN.

Nata dall’accorpamento di quattro raccolte pubbliche (Provincia di Nuoro, Comune di Nuoro, Camera di Commercio di Nuoro, Ente Provinciale del Turismo) e successivamente cresciuta grazie a un’attenta politica di acquisizioni e comodati, la collezione del MAN custodisce lavori di artisti nati o attivi in Sardegna, coprendo un arco temporale che va dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. Un corpus di oltre 600 opere che al proprio interno annovera alcuni tra gli autori più importanti, nonché alcune opere chiave della storia dell’arte in Sardegna, come Sa ria di Antonio Ballero, La fede di Mario Delitala (parte del ciclo decorativo della sala consiliare del Comune di Nuoro), Donna con frutta di Giovanni Ciusa Romagna, Contadino alla fonte di Giuseppe Biasi e numerose altre.

Opere che consentono di percorrere le più importanti tappe della storia dell’arte della prima metà del Novecento in Sardegna, caratterizzata da una riscoperta delle iconografie tradizionali, dei costumi e dei riti quotidiani, attraverso la quale gli artisti si propongono di promuovere una nuova visione dell’isola, celebrandone i valori autoctoni, il primordio, il mito della terra incontaminata e della genuinità del popolo sardo, contrapposti all’omologazione della modernità.

Il percorso si chiude idealmente con l’opera di matrice cubista L’ombra del mare sulla collina, di Mauro Manca, che inaugura una nuova fase della pittura in Sardegna, segnando uno spartiacque tra le esperienze figurative della scuola regionale e quelle astratte che si sarebbero affermate da lì in avanti.

OMAGGIO A PINUCCIO SCIOLA: infine, sempre nei locali del complesso museale Ciusa, in omaggio a Pinuccio Sciola, scomparso il 13 maggio scorso, sarà visibile, per tutta l’estate, il documentario di Emilio Bellu, Born of Stone (2016). Il cortometraggio, realizzato in stretta collaborazione con l’artista di San Sperate, contiene una serie di interviste inedite e una colonna sonora originale elaborata a partire dai campionamenti delle sue celebri pietre sonore.

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