Dopo l’abbattimento di altri 100 capi di bestiame il sindaco di Desulo minaccia le dimissioni

Sonia

Dopo l’abbattimento di altri 100 capi di bestiame il sindaco di Desulo minaccia le dimissioni

mercoledì 01 Giugno 2016 - 07:14
Dopo l’abbattimento di altri 100 capi di bestiame il sindaco di Desulo minaccia le dimissioni

Il sindaco di Desulo Gigi Littarru (foto Simone Littarru)

«Sono stanco di dover giustificare le scelte scellerate di Stato e Regione. Se devo fare il bravo soldato allineato e coperto, torno a fare il mio lavoro»

Durissima presa di posizione del sindaco di Desulo Gigi Littarru a seguito del blitz di ieri mattina che ha visti impiegati un centinaio di agenti di Polizia e Carabinieri a supporto degli uomini del Corpo forestale, della Vigilanza Ambientale, della R.A.S. e dell’ASL, impegnati nella soppressione di oltre cento di capi di bestiame nelle operazioni di eradicazione della peste suina africana.

«Può un sindaco, un uomo, passare la sua vita pubblica e privata sotto pressione costante? – si chiede il primo cittadino di Desulo. La risposta è no. Alla lunga ci si stanca e tutte le energie spese inutilmente, sfiancano anche uno come me abituato a lottare. Può un uomo, un sindaco, vivere e lavorare in un paese dove anziché parlare delle cose buone e belle, si è costretti a giustificare le scelte scellerate di Stato e Regione? Ci chiudono gli ospedali, le scuole, i servizi, ci tagliano in trasferimenti e quei pochi soldi che abbiamo non li possiamo investire. 

Come se non bastasse ti prendono di mira, ti denigrano, minacciano e ti sparano dentro casa. Come risposta ottieni rinvii a giudizio e querele da quelli che poco prima ti hanno minacciato». Negli ultimi mesi il sindaco di Desulo era stato oggetto di numerose intimidazioni. Dalle minacce di morte comparse su un muraglione del paese in campagna elettorale, all’incendio che aveva colpito le auto di tre attiviste del suo comitato elettorale sino alle fucilate sparate ad altezza d’uomo contro la sua abitazione nel Febbraio scorso.

«Se devo fare il bravo soldato allineato e coperto, – continua lo sfogo il primo cittadino – me ne torno al mio lavoro e almeno lì sono certo di vivere la mia vita e quella dei miei familiari serena. O si trovano risposte concrete e definitive, oppure due righe e mi dimetto.

Tanto viviamo in un tempo dove governo, province enti regionali vengono retti e governati da commissari scelti dalla politica, che rispondono alle scelte dei palazzi cagliaritani. Io le mie scelte le faccio con la diligenza del buon padre di famiglia e un buon padre tratta i propri figli alla stessa identica maniera, li protegge e difende ma quando sbagliano fa capire loro dove e come hanno sbagliato.

Lo ripeto da tempo, il paese ha bisogno di restare coeso – conclude Littarru. Il paese deve parlare, discutere e trovare soluzioni nell’interesse generale».

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