iI PM chiede 26 anni per Mesina e la revoca della grazia concessa nel 2004 da Ciamp

Sonia

iI PM chiede 26 anni per Mesina e la revoca della grazia concessa nel 2004 da Ciamp

mercoledì 13 Aprile 2016 - 06:48

Conclusa la requisitoria del Procuratore Gilberto Ganassi che chiarisce che Mesina non ha mai smesso di delinquere

È rimasto impassibile quando il pubblico ministero ha chiesto per lui una condanna che equivale ad un ergastolo.

Seduto davanti ai giudici, guardato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria, Graziano Mesina ha ascoltato in silenzio il procuratore di Cagliari, Gilberto Ganassi, concludere la sua requisitoria con la richiesta di condanna a 26 anni di carcere e la contestuale revoca della grazia che gli era stata concessa nel 2004 dall’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Per il capo della Direzione distrettuale antimafia della Sardegna, l’ex primula rossa del banditismo sardo, 74 anni di cui 40 in prigione, di fatto non ha mai smesso di delinquere.

«Questa vicenda – ha chiarito Ganassi, riferendosi all’inchiesta di cui si sta celebrando il processo e che vuole ‘Grazianeddu’ a capo di due distinte associazioni a delinquere finalizzate al traffico di droga, estorsioni e altri gravi reati – ci conferma che detenzioni anche di decenni, come nel caso di Mesina, non cessano la capacità di delinquere».

L’imputato eccellente era stato arrestato in un blitz dei carabinieri il 10 giugno 2013 con altre 24 persone, gran parte delle quali già condannate in primo grado in un processo parallelo che si è chiuso col rito abbreviato.

«Orgosolo con Mesina – ha riassunto il pm – in quegli anni è diventato epicentro del traffico di eroina e cocaina, ma non solo. Gli elementi raccolti hanno portato a trovare sistematiche conferme. Non si accrediti la tesi di un Mesina fanfarone e vanaglorioso. Non ci sono sbruffonate né vanterie. Tutte le cose dette trovano conferma”. Il magistrato inquirente ha poi puntato l’indice su Corrado Altea, l’avvocato che avrebbe prestato i propri servigi alla banda e per il quale ha sollecitato una condanna a 15 anni. “Per la banda – ha sottolineato Ganassi – avere l’avvocato Altea che poteva entrare in qualsiasi carcere italiano era un contribuito preziosissimo».

L’accusa ha chiesto condanne per tutti gli altri presunti complici a processo: Vinicio Fois (6 anni), Efisio Mura (5 anni), Luigi Atzori (4 anni) e Franco Piras (3 anni e mezzo). Un gruppo di criminali armato e temerario, quello che secondo l’accusa era capeggiato da Mesina. In chiusura, dopo aver parlato per quasi quattro ore, il procuratore ha citato il suo predecessore, titolare di molte inchieste sui sequestri di persona.

«Mauro Mura aveva visto giusto anni fa su Graziano Mesina», ha detto Ganassi. Un riferimento a quando nel 1992, durante un permesso, Mesina avrebbe fatto da mediatore nella vicenda del sequestro del piccolo Farouk Kassam. Il 5 maggio nuova udienza davanti al collegio della seconda sezione penale: l’ex primula rossa ha annunciato dichiarazioni spontanee. «Parlerà a lungo?»

Gli ha chiesto il presidente Massimo Poddighe, ricevendo da ‘Grazianeddu’ un esplicito sì con la testa.

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