Delitto di Orune: spunta un altro nome tra gli indagati per la scomparsa di Stefano Masala

Sonia

Delitto di Orune: spunta un altro nome tra gli indagati per la scomparsa di Stefano Masala

mercoledì 17 Febbraio 2016 - 16:03
Delitto di Orune: spunta un altro nome tra gli indagati per la scomparsa di Stefano Masala

Stefano Masala in un immagine che lo ritrae sorridente

Un terzo uomo sarebbe indagato per favoreggiamento

Ora per gli inquirenti il quadro è quasi completo: la tragica fine di Stefano Masala è strettamente legata all’omicidio di Gianluca Monni: il 29enne sarebbe stato “usato” dai due indagati per avere un’auto “pulita” con cui raggiungere Orune per uccidere lo studente.

Il Movente? Un’azione punitiva seguita a una rissa avvenuta nel dicembre 2014 in occasione di una festa paesana provocata da apprezzamenti pesanti del minorenne nei confronti della fidanzata dello studente

C’è un secondo indagato per l’omicidio di Stefano Masala, il giovane di 29 anni scomparso da Nule (Sassari) il 7 maggio 2015, la notte prima dell’assassinio dello studente di Orune (Nuoro) Gianluca Monni, 19 anni, ucciso mentre aspettava il pullman per andare a scuola a Nuoro. Si tratta del giovane di 24 anni di Ozieri (Sassari) già indagato per l’uccisione dello studente insieme al cugino 17enne, sempre di Nule, finito per primo nel registro della Procura dei minori di Sassari per il sequestro e l’omicidio di Masala.

Gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sono stati confermati dalla Procura di Nuoro che coordina le indagini sui due fatti di sangue. Ci sarebbe anche una terza persona indagata per favoreggiamento.

Al 24enne sono stati sequestrati una moto di grossa cilindrata e un fucile calibro 12 di proprietà del padre.

La svolta sulla scomparsa di Masala, frutto del lavoro investigativo sulle celle telefoniche dei cellulari dei due sospettati, è arrivata il 17 febbraio scorso con l’iscrizione nel registro degli indagati del minorenne accusato di aver sequestrato e poi ucciso, facendo sparire il corpo, il giovane di Nule, diventato un testimone scomodo del delitto di Gianluca Monni.

Ora quel rapimento e il successivo assassinio vengono contestati anche al cugino di 24 anni. La Opel Corsa grigia di Masala era stata avvistata dalle telecamere posizionate a Orune la mattina del delitto.

Quell’auto era stata poi trovata bruciata all’indomani dell’omicidio nelle campagne di Pattada (Sassari). Due delitti, secondo le procure di Nuoro e Sassari, commessi a poche ore di distanza. In questi mesi tanti sono stati gli appelli dei familiari di Masala per scoprire la verità, aggrappati alla flebile speranza che il giovane fosse ancora vivo.

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