Intorno alla TARI il fuoco delle polemiche non accenna a diminuire

Sonia

Intorno alla TARI il fuoco delle polemiche non accenna a diminuire

venerdì 19 Settembre 2014 - 13:37
Intorno alla TARI il fuoco delle polemiche non accenna a diminuire

Protesta dei cittadini nuoresi contro la TARI (© foto S.Novellu)

Protesta dei cittadini nuoresi contro la TARI (© foto S.Novellu)

Protesta dei cittadini nuoresi contro la TARI (© foto Cronache Nuoresi)

Il secondo incontro sulla TARI segna una svolta: i cittadini esasperati invadono l’aula consiliare pretendendo un confronto diretto con gli amministratori

Gli avvisi di pagamento che sono stati recapitati ai nuoresi in questi giorni hanno sollevato un’ondata di proteste che in città non si vedeva, con queste dimensioni, da anni.

Dopo l’incontro promosso venerdì scorso in piazza Satta, una nuova protesta è stata organizzata ieri sotto il Comune di Nuoro.

Come per piazza Satta, centinaia di nuoresi si sono dati appuntamento per contestare gli aumenti vertiginosi della tassa sui rifiuti.

Hanno preso la parola commercianti, pensionati, imprenditori. Persone stremate da una tassazione che è diventata insostenibile. Anziani con pensioni da 500 euro al mese che non possono pagare la TARI e commercianti pronti a chiudere bottega se il Comune non farà qualcosa. La rabbia è tanta, alimentata non solo dal salasso della tassa sui rifiuti ma dall’ostinata indifferenza dei rappresentanti politici. In piazza sono presenti i consiglieri di opposizione Montesu e Saiu.

Mentre è in corso l’assemblea, il Primo cittadino e la sua maggioranza sono riuniti al primo piano del palazzo.

Alle reiterate richieste di confronto prima viene risposto di attendere la fine della riunione e poi che il Sindaco avrebbe ricevuto solo una delegazione di cittadini.

Il tempo passa e la folla dei presenti non sembra disposta ad attendere oltre. Arrivano Polizia e Carabinieri ma in quella piazza non ci sono facinorosi o criminali, ci sono solo cittadini esasperati. Così, stanchi di aspettare e sotto l’occhio vigile delle Forze dell’ordine, entrano in Comune e interrompono la riunione.

Il sindaco e alcuni suoi collaboratori denunciano aggressioni ma le Forze dell’ordine presenti impediscono che il clima si surriscaldi e, dopo qualche resistenza, inizia il confronto. Prende la parola Giuseppe Ariu, promotore dell’incontro. Chiede al sindaco Alessandro Bianchi chiarimenti sui costi e sugli importi delle bollette. Chiede, inoltre, il ritiro degli avvisi e le dimissioni del Primo cittadino. Per Bianchi non è facile rispondere. La contestazione nei suoi confronti è molto forte. Prova a spiegare che se le tariffe sono così alte non è per un capriccio del Comune ma per via dei nuovi sistemi di calcolo previsti dalla legge. Dice che sulle bollette hanno pesato gli aumenti di Tossilo e che presto verrà fatto un nuovo bando. Ha rassicurato tutti dicendo che a Nuoro si applicano i coefficienti minimi e che l’Amministrazione si è sforzata di tenere le tasse al livello più basso possibile.

Ad ascoltare il sindaco, nel pubblico, c’è anche il consigliere di opposizione Pierluigi Saiu che viene chiamato dai cittadini presenti a intervenire per avere un confronto con quanto appena precisato da Bianchi. Quando Saiu prende la parola, però, il Sindaco e una parte della maggioranza che era rimasta in aula, abbandonano la sala del Consiglio.

A questo punto il rappresentante della minoranza ribatte punto per punto contestando intanto i costi del servizio. In un solo anno il solo spazzamento è aumentato di un milione di euro e i ritardi nella pubblicazione del bando sono costati ai cittadini centinaia di migliaia di euro. Saiu ha poi controbattuto all’affermazione che la colpa sia solo di Roma dicendo che altri comuni la TARI sono stati capaci di ridurla, pur valendo per loro le stesse leggi che valgono anche per Nuoro. Secondo Saiu gli aumenti sono dovuti soprattutto all’aumento complessivo dei costi, saliti in due anni del 40% e responsabilità dell’amministrazione comunale. Dopo le due iniziative di ieri e venerdì scorso, martedì sarà la volta delle associazioni di categoria che scenderanno in piazza per restituire gli avvisi di pagamento ricevuti.

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