Sette anni fa moriva a Nuoro la fotografa Marianne Sin-Pfältzer: testimone dimenticata della Sardegna degli anni ’50 e ’60

Salvatore

Sette anni fa moriva a Nuoro la fotografa Marianne Sin-Pfältzer: testimone dimenticata della Sardegna degli anni ’50 e ’60

domenica 28 Agosto 2022 - 14:24
Sette anni fa moriva a Nuoro la fotografa Marianne Sin-Pfältzer: testimone dimenticata della Sardegna degli anni ’50 e ’60

La fotografa Marianne Sin Pfàltzer al lavoro in archivio (© foto Salvatore Novellu - Tutti i diritti riservati)

NUORO – Sono già passati sette anni da quel maledetto pomeriggio del 27 agosto 2015 in cui Marianne Sin-Pfältzer (Hanau 1926-Nuoro 2015) spirò in seguito a un incidente stradale avvenuto pochi giorni prima per le vie della città.

Marianne (non riesco a chiamarla diversamente avendola frequentata quotidianamente negli ultimi dieci anni della sua vita), non amava si parlasse di sé ma preferiva che fossero le proprie immagini a parlare di ciò che il suo sguardo colto aveva visto e il suo obiettivo raffinato documentato in oltre vent’anni di attività in terra sarda, dal 1954 al 1976, anche se, in realtà, era giunta per la prima volta in Sardegna, occasionalmente, nel 1950, rimanendone affascinata al punto di farne la meta dei suoi viaggi e a eleggerla a sua residenza definitiva ai primi anni 2000.

A sette anni dalla sua scomparsa, purtroppo, sembra che la sua opera e la sua persona siano passate inosservate. L’Isola cui ha donato la propria vita e dedicato il proprio lavoro sembra averla dimenticata. Un silenzio assordante e sconcertante regna ormai intorno alla sua lunga e non facile esistenza.

In tutti questi anni, nessuna istituzione pubblica, ne locale ne regionale, nonostante la monografia edita dalla casa editrice Ilisso nel 2012 e la grande retrospettiva allestita sempre dalla Casa editrice nuorese agli inizi del 2020 ne abbino divulgato l’opera e consacrato la grandezza, e la critica l’abbia consegnata alla storia come una delle più grandi protagoniste della fotografia del Novecento, ha mai pensato di dedicarle una via, una piazza o un qualsiasi tipo di evento o riconoscimento. Eppure il suo vastissimo archivio conserva traccia di ogni aspetto della vita, del lavoro, degli usi e dei costumi della Sardegna, ma non una traccia qualsiasi, una traccia di livello qualitativo elevatissimo e dalla profondità d’indagine senza precedenti, almeno per l’Isola.

Forse i tempi non sono ancora maturi e la classe politica che a vari livelli ci governa non ha mai dimostrato di essere sensibile a questi temi, troppo impegnata in beghe di bassa lega o nella distribuzione delle poltrone per assicurarsi un posto al sole nel prossimo futuro. Ma la storia non dimentica, e il silenzio che continua a aleggiare intorno alla figura della grande fotografa Marianne Sin-Pfältzer rimarrà una macchia indelebile e difficilmente perdonabile.

Questo, però, è il destino dei grandi, serve che il tempo ne faccia maturare la consapevolezza, e il destino con Marianne non è stato clemente ne in vita ne dopo la morte, come testimonia la sua tomba disadorna al cimitero de Sa ‘e Manca a Nuoro, tomba che lei non avrebbe voluto mai e poi mai, auspicando per sé, piuttosto, che le sue ceneri fossero sparse «Nel tratto di mare compreso tra la Corsica e la Sardegna, ma in un giorno in cui il vento le avesse spinte sui cieli della nostra Isola, dove avrebbe voluto riposare per sempre».

Salvatore Novellu – © Tutti i diritti riservati

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