Urzulei. Dopo 48 ore tratto in salvo lo speleologo infortunatosi in una grotta profonda 180 metri

Sonia

Urzulei. Dopo 48 ore tratto in salvo lo speleologo infortunatosi in una grotta profonda 180 metri

martedì 14 Giugno 2022 - 08:18
Urzulei. Dopo 48 ore tratto in salvo lo speleologo infortunatosi in una grotta profonda 180 metri

Elisoccorso a S'edera

Si è concluso dopo 48 ore, questa mattina intorno alle 5:20 il recupero dello speleologo infortunatosi nel primo pomeriggio di domenica 12 giugno all’interno della grotta S’Edera.

Ad attenderlo l’elicottero di base ad Olbia con l’equipe medicalizzata per il trasporto all’ospedale di Cagliari.

L’uomo A.P. 30 anni, originario di Cagliari, era entrato in grotta domenica mattina insieme ad un gruppo di speleologi, tutti sardi, per una esplorazione. Giunti ad una profondità di circa 180 metri, intorno a 500 metri dall’ingresso, nella zona della grotta denominata Pozzo della Grande Marmitta, A.P. è scivolato riportando una frattura ad una gamba. Dopo essersi assicurati della situazione, 2 del gruppo sono usciti dalla grotta per allertare il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) della Sardegna.

Immediatamente sono intervenuti i tecnici della Stazione alpina di Ogliastra per allestire il campo base e supportare le squadre tecniche e sanitarie del soccorso speleologico che sono entrate in grotta per prestare le prime cure all’infortunato. La morfologia della grotta, purtroppo, non consentiva un agevole passaggio della barella, presidio necessario visto il tipo di trauma subito dall’infortunato, quindi, sono stati allertati i tecnici di soccorso speleologico specializzati in disostruzione che, con l’ausilio di microcariche, hanno provveduto ad agevolare il passaggio della barella. L’infortunato è stato raggiunto dai tecnici e dai sanitari del CNSAS, è stato stabilizzato e tenuto in un punto caldo appositamente allestito con una tendina per consentirgli di affrontare le lunghe soste dettate dalle operazioni di recupero.

È stato anche utilizzato un presidio medico appositamente costruito che gli ha immobilizzato l’arto e allo stesso tempo ha agevolato il passaggio dell’infortunato nei punti stretti senza l’ausilio della barella. Alle operazioni hanno contribuito i tecnici disostruttori provenienti da Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Campania, Lazio e Umbria, giunti sull’isola anche grazie alla collaborazione del CNSAS con l’Aeronautica Militare, che ha messo a disposizione un elicottero decollato da Pratica di Mare. Altri tecnici giunti dalla Toscana e Lazio si affiancano come supporto per la manovra di recupero e alla logistica.

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