Macomer celebra le giornate della Shoah e delle Foibe

Sonia

Macomer celebra le giornate della Shoah e delle Foibe

lunedì 14 Febbraio 2022 - 10:25
Macomer celebra le giornate della Shoah e delle Foibe

Celebrazioni a Macomer (f. P. G. Vacca )

«Abbiamo voluto aprire questo momento di riflessione- dice Alice Livretti, quinta F  delle Scienze Umane di Macomer citando le parole del compositore Ezio Bosso – perché , secondo noi, sono un eloquente e toccante testimonianza della vitale importanza del ricordo e della memoria, della Shoah, e di altre atrocità del passato , come le Foibe o il genocidio armeno. Purtroppo il ricordo non impedisce che tragedie simili si ripetano ancora oggi: le società umane sono sempre molto complesse e conflittuali. Forse l’umanità dimentica molto, impara poco dalla storia e spesso si inventa nuove atrocità. Basti pensare a ciò che si verifica oggi in tanti luoghi del mondo, come nel continente africano, il medio Oriente, il continente asiatico e, persino, la civilissima Europa». Basterebbero queste parole, pronunciate da una giovane studentessa per comprendere il significato della manifestazione che ha visto raccolte, intorno al monumento di Giovanni Palatucci, le massime autorità civili e militari, nel giorno della Memoria che, per una quasi fatale coincidenza, è lo stesso dalla morte di Palatucci in campo di concentramento.

Il questore Alfonso Polverino, il Vice Prefetto Luca Dessi ed il Sindaco Antonio Succu, hanno deposto sul monumento un omaggio floreale e poi scoperto una lapide. Tutti hanno ricordato l’opera eroica di Giovanni Palatucci che ha perso la vita, in campo di concentramento, per aver salvato quella di centinaia di ebrei. Per questo è stato collocato, in Israele, uomo fra i Giusti ed è in corso un processo  di beatificazione. In tutti gli interventi il monito a sconfiggere l’indifferenza ed a vigilare perché non rinascano rigurgiti di antisemitismo o di razzismo, come qualche recente episodio di cronaca farebbe temere. “La memoria è come un muscolo che va esercitato” ha detto, fra l’altro, il Questore Polverino. Poi, una giovane, ha messo a dimora un ulivo, simbolo di pace. Una manifestazione toccante, il cui vero successo però è la partecipazione dei giovani, che hanno rassicurato con la loro presenza e le loro riflessioni, che possiamo ancora sperare che gli uomini giusti ci saranno anche domani.

Pier Gavino Vacca

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