Sandro Sedda: “Ringraziamo quanti ci sono stati vicini”. Intanto si indaga sulle cause della morte del sub

Sonia

Sandro Sedda: “Ringraziamo quanti ci sono stati vicini”. Intanto si indaga sulle cause della morte del sub

mercoledì 21 Luglio 2021 - 15:38
Sandro Sedda: “Ringraziamo quanti ci sono stati vicini”. Intanto si indaga sulle cause della morte del sub

Un ritratto di Paolo Sedda

«Di Paolo mi rimarrà sempre il suo sorriso, era vitale e lo trasmetteva a tutti». A parlare è  Sandro  fratello del sub Paolo Sedda scomparso in modo tragico pochi giorni fa nel mare di Cala Gonone (APPROFONDISCI).

Sandro come Paolo è poliziotto,  il grave lutto che ha colpito lui è la sua famiglia lo tiene dentro, però  vuole esternare anche nome degli altri suoi parenti: «I ringraziamenti tutti coloro che si sono prodigati fino all’ultimo nelle ricerche du Paolo».

«Una moltitudine di Eroi silenziosi e discreti, efficienti e Umani, hanno continuato le ricerche senza tregua, senza riposo.
Ognuno di loro voleva restituirci il nostro amato congiunto, affinché finalmente potessimo piangerlo. Vigili del Fuoco, Guardia Costiera, Capitanerie di Porto, Polizia di Stato, Carabinieri, Soccorso Alpino, Protezione Civile e tutte le istituzioni, che in quell’attimo smettono di essere una cosa astratta per diventare amici, soccorritori, conforto» scrive Sandro nel proprio profili social. «Con loro, i volontari dei Diving Center, appassionati professionisti della subacquea, con il loro prezioso bagaglio di esperienza e conoscenza, e ancora l’intera comunità, tutti gli amici, stretti intorno a noi per sostenerci. Vorremmo poter ringraziare singolarmente ognuno di loro, ogni persona che si è prodigata materialmente per restituirci il nostro Paolo».

«Il nostro Paolo, da uomo delle Istituzioni quale era, vi ringrazia. Noi, la sua famiglia, vi ringraziamo. Riportarlo a casa per dargli una dimora dove deporre un fiore e versare le nostre lacrime ha una valenza enorme nel percorso dell’elaborazione del lutto».  Intanto proseguono le indagini per capire le cause della morte del sub che come dice il fratello Sandro: «era un professionista, quale zona d’immersione è sopratutto per dilettanti quindi ora noi per capire la reale dinamica dei fatti ci appelliamo alla Magistratura e a chi sta svolgendo le indagini su cui abbiamo piena fiducia».

Infatti, come specificano Vigili del Fuoco, contrariamente alla notizia ribattuta questa mattina dall’agenzia Ansa non esiste ancora nessuna relazione che chiarisce con certezza la morte di Paolo (APPROFONDISCI).

Il Comandante dei Vigili del Fuoco di Nuoro, Antonio Giordano, infatti  dichiara: «Al momento non è stata prodotta “nero su bianco” alcuna relazione in merito ai fatti accaduti. I Vigili del Fuoco speleosub intervenuti hanno effettuato otre 300 registrazioni video che sono state trasmesse puntualmente, tramite la Capitaneria di Porto, al Magistrato che segue la vicenda»

È stato richiesto alla Direzione Centrale per l’Emergenza dei VVF l’invio degli specialisti speleosub per proseguire le attività iperbariche all’interno della grotta, recuperare le attrezzature del sub deceduto e unitamente procedere alla bonifica del sito.

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