Incubo pandemia: a Nuoro 300 persone ostaggio del virus e al San Francesco riapre il reparto Covid

Sonia

Incubo pandemia: a Nuoro 300 persone ostaggio del virus e al San Francesco riapre il reparto Covid

venerdì 02 Aprile 2021 - 03:16
Incubo pandemia: a Nuoro 300 persone ostaggio del virus e al San Francesco riapre il reparto Covid

Emergenza Covid a Nuoro (foto S.Novellu)

Un detto popolare dice: “Se la montagna non viene a Maometto, allora Maometto va alla montagna”…  per dire che quando le cose non procedono da sole, è meglio intervenire perché queste avvengano.

E noi di Cronache così abbiamo fatto. Dopo aver inspiegabilmente atteso invano una comunicazione ufficiale in merito alla reale diffusione del virus in città (APPROFONDISCI), siamo riusciti ugualmente ad entrarne in possesso. per quanto informalmente: al 1 aprile i positivi a Nuoro sarebbero circa 200 mentre i cittadini in quarantena, ovvero in attesa di tampone o isolati perché hanno avuto contatti con persone che hanno contratto il virus, sarebbero abbondantemente oltre il centinaio.

Nuoro, reparto Covid 19, fine turno (foto S.Novellu

Nuoro, reparto Covid 19, fine turno (foto S.Novellu

Ma c’è di più. Mentre a tutti i reparti del nosocomio nuorese sono in grave sofferenza, e l’Hospice dello Zonchello non può più somministrare cure palliative ai malati oncologici terminali per carenza di personale, come  denunciato ieri dal deputato Mara Lapia (APPROFONDISCI), l’emergenza sanitaria da Covid 19 costringe il personale medico e sanitario operativo in città a un nuovo sforzo per dedicarsi a 360 gradi ai pazienti che, in numero crescente, continuano a contrarre il virus. Riapre, così, il reparto Covid all’undicesimo piano dell’ospedale San Francesco di Nuoro, reparto che una volta era destinato ai pazienti oncologici.

Nei giorni scorsi i pazienti ricoverati per Covid sono triplicati. Ugualmente al Pronto Soccorso: fino alla scorsa settimana si contavano due o massimo tre utenti al giorno. Non tutti i ricoverati comunque sono del Nuorese, attualmente, tra i degenti ci sono anche 12 pazienti che provengono dal Sassarese.

Resta da capire il perché e a chi giovi continuare a omettere questi dati, la cui puntuale diffusione ufficiale sarebbe utile a tutti i cittadini per mettere in atto comportamenti più consapevoli e evitare quelli più incoscienti, nell’idea ancora piuttosto diffusa che vada tutto bene.

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