Omicidio di Manuel Careddu. Fodde al processo d’appello: “chiedo perdono”

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Omicidio di Manuel Careddu. Fodde al processo d’appello: “chiedo perdono”

martedì 26 Gennaio 2021 - 09:00
Omicidio di Manuel Careddu. Fodde al processo d’appello: “chiedo perdono”

Christian Fodde scortato in tribunale a Oristano

La Corte d’Assise d’Appello di Cagliari ha fissato per lunedì prossimo, 1 febbraio, le repliche e la sentenza del processo di secondo grado per l’omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer ucciso sulle sponde del lago Omodeo l’11 settembre 2018 e ritrovato un mese dopo sepolto in un terreno a Ghilarza.

Dopo l’accusa e le parti civili che hanno chiesto la conferma dell’ergastolo per Christian Fodde e delle condanne a 30 anni per Riccardo Carta e a 16 anni e 8 mesi per Matteo Satta, oggi è stata la volta dei difensori dei tre imputati maggiorenni, tutti 20enni di Ghilarza. Davanti alla Corte presieduta dal giudice Massimo Poddighe hanno rilasciato dichiarazioni spontanee Fodde e Satta.

Il primo – fidanzato all’epoca dei fatti con la ragazza minorenne condannata in via definitiva a 16 anni – è ritenuto l’esecutore materiale e ideatore della trappola assieme alla fidanzatina che aveva acquistato dalla vittima della droga che non aveva poi pagato. Fodde ha chiesto perdono per il suo gesto, negando che ci fosse stato un piano per uccidere il 18enne.

Ci sono poi state le lunghe arringhe dei difensori Aurelio Schintu, Angelo Merlini e Antonello Spada. Il legale di Fodde ha negato l’aggravante della crudeltà, sollecitando una riduzione della pena rispetto all’ergastolo inflitto in abbreviato dal Gup di Oristano.

Il difensore di Satta, invece, ha negato che il suo assistito sapesse del piano della banda, mentre quello di Carta ha ribadito che nemmeno conosceva la vittima e che è intervenuto solo dopo l’omicidio. In silenzio la mamma del giovane ucciso, Fabiana Balardi, parte civile con l’avvocato Luciano Rubattu, mentre il collega Gianfranco Piscitelli assiste il padre della vittima, Corrado Careddu.

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