Crisi di Governo. Domani le dimissioni di Conte: e dopo?

Sonia

Crisi di Governo. Domani le dimissioni di Conte: e dopo?

lunedì 25 Gennaio 2021 - 22:40

Nuovi scenari si aprono nella politica italiana: si terrà domani mattina alle 9 il Consiglio dei ministri in cui il premier, Giuseppe Conte, condividerà con la squadra di governo la decisione di dimettersi.

All’ordine del giorno, infatti, ci saranno le dimissioni del presidente del Consiglio.  Dopo il consiglio dei ministri di domattina, il premier Giuseppe Conte dovrebbe salire al Quirinale per conferire con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È previsto quindi che salti il passaggio alle Camere in settimana sulla relazione dello stato della Giustizia.

Zingaretti. “Con Conte per un nuovo Governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dopo l’annuncio delle dimissioni da parte del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il ‘cinguettio’ del segretario dem è stato immediatamente ritwittato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri.

M5s:  ”Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il Movimento, insomma, c’è, ed è pronto a fare la sua parte”.  Così i capigruppo di Camera e Senato del MoVimento 5 Stelle, Davide Crippa ed Ettore Licheri.

Leu: “Per noi rimane l’obiettivo di allargare l’attuale maggioranza fondata sull’accordo Pd, Leu e M5S nel solco del progetto delineato la scorsa settimana alla Camera e al Senato da Conte”. Così fonti di Leu dopo l’ufficializzazione delle dimissioni del premier Giuseppe Conte domani. Grandi manovre La fine del governo Conte bis potrebbe favorire la nascita di un altro esecutivo a sua guida. Nei palazzi si continua a trattare. Da una parte c’è il Pd che chiede di riaprire il dialogo con Matteo Renzi, al quale chiede un segnale di buona volontà. Dall’altra c’è il confronto con l’Udc e con gli scontenti di Forza Italia. Ma l’accordo con i centristi passa per forza dalle dimissioni di Conte.

Lega, Salvini:  “Si parla di dimissioni di Conte? Avrebbe già dovuto darle. C’è un piano vaccinale fermo, le scuole sono aperte in una città sì e una no, ci sono due milioni di posti di lavoro a rischio, e noi stiamo in ballo sugli umori di Conte, Di Maio, Zingaretti, e sulle trattative di Tabacci e Mastella. È irrispettoso, disgustoso, volgare, deprimente”, ha detto Matteo Salvini lasciato il Palazzo di Giustizia di Torino dove oggi ha preso parte all’udienza del processo in cui è chiamato in causa per vilipendio dell’ordine giudiziario. “Usiamo le prossime settimane per ridare la parola al popolo, e poi avremo cinque anni con un governo e un Parlamento seri e legittimati, non scelti a Palazzo ma scelti dagli italiani”. Così Matteo Salvini, leader della Lega, in un video-messaggio, dopo l’annuncio che il premier Giuseppe Conte si dimetterà domani mattina.

Fdi, Meloni:  “Le parole di Zingaretti sull’ipotesi di elezioni anticipate sono perfettamente rappresentative del terrore che hanno Pd e M5s verso il voto libero dei cittadini. Con che coraggio questa gente si definisce democratica? Tranquilli, arriverà il giorno in cui dovrete rispondere davanti agli italiani delle vostre bugie e dei vostri fallimenti”. Così in un post su Facebook Giorgia Meloni.

Berlusconi: “In relazione a notizie di stampa diffuse in questi giorni, voglio chiarire ancora una volta che nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica”. Lo dice Silvio Berlusconi, che osserva: “L’implosione dell’attuale maggioranza sotto il peso delle sue contraddizioni è naturale conseguenza della sua origine improvvisata e contraddittoria, che contraddiceva il responso delle urne e che era finalizzata esclusivamente ad impedire al centrodestra di governare”.

Per Berlusconi “La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del Paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani. Mi auguro che il presidente del Consiglio sia consapevole dell’ineludibilità di questa strada”.

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