In un consiglio comunale dove ormai la Minoranza è risicata per motivi di lavoro o altri impegni è stato approvato, dopo un’accesa discussione, il regolamento sulle case storiche.
I principali protagonisti della querelle sono stati Paolo Manca, di “Città in comune” e l’assessore alla Cultura vicesindaco Sebastian Cocco; da una parte Manca, che già da tempo sosteneva che il consiglio comunale lo avesse tenuto all’oscuro di alcuni documenti importanti su questo argomento. Dall’altra Cocco, che ha ribattuto al consigliere rimproverandogli il fatto che da due anni non convocava la commissione preposta in quanto presidente e che ha ribadito che i documenti sono visibili in modo chiaro e trasparente nell’albo pretorio.
Tra i due contendenti si è intromesso l’avvocato Basilio Brodu (Forza Italia) il quale, sostenuto da Peppe Montesu, ha puntualizzato: «state bypassando l’evenienza pubblica per favorire l’interesse privato». Secondo Brodu il regolamento non è chiaro e non favorirebbe la gestione delle case storiche in un contesto pubblico trasparente.
Il regolamento delle case storiche è stato approvato con i voti favorevoli della Maggioranza.