Orosei. Il mondo delle cave condanna la cultura delle bombe

Sonia

Orosei. Il mondo delle cave condanna la cultura delle bombe

venerdì 10 Maggio 2019 - 11:22
Orosei. Il mondo delle cave condanna la cultura delle bombe

Orosei, cave di marmo (foto S.Novellu)

Una condanna unanime della cultura delle bombe è arrivata ieri da Orosei, in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dalla CGIL, in seguito all’attentato intimidatorio avvenuto la notte del 25 aprile scorso (APPROFONDISCI), nei confronti dell’imprenditore Gianni Bonfigli e la moglie Anna Scancella.

I due imprenditori, pionieri a Orosei oltre sessanta anni fa e oggi ai vertici nazionali dell’industria estrattiva e di trasformazione del marmo, siedono a capo di una vera e propria holding che conta di quattro aziende (Marmi Scancella, Simg, Quadrifoglio Marmi, Graniti e Tirreno Marmi) con oltre 150 addetti.

Orosei, incontro sugli attentai agli imprenditori del marmo (foto S.Meloni)

Orosei, incontro sugli attentai agli imprenditori del marmo (foto S.Meloni)

Bonfigli già in passato è stato oggetto d’intimidazione ma l’ordigno esploso davanti alla sua abitazione qualche settimana fa, poteva creare una vera e propria strage, solo il caso ha voluto che non ci siano state vittime.

Nell’assemblea pubblica di ieri, organizzata nell’aula consiliare del paese, hanno partecipato tanti operai e qualche imprenditore del settore. Grandi assenti, invece, a parte gli amministratori locali, tutte le altre istituzioni di ogni ordine e grado oltre alle associazioni di categoria e gli altri sindacati. Un vero e proprio peccato in quanto sono stati dati diversi spunti di riflessione e suggerimenti per migliorare le condizioni dei lavoratori del marmo e creare una sinergia, che a oggi manca, fra i diversi imprenditori del settore.

Orosei, incontro sugli attentai agli imprenditori del marmo (foto S.Meloni)

Orosei, incontro sugli attentai agli imprenditori del marmo (foto S.Meloni)

Al tavolo il sindaco Nino Canzano, il segretario provinciale della CGIL Salvatore Pinna e i due rappresentanti della CGIL Settore Edile: Erica Collu (segretaria regionale) e Francesco Carzedda (segretario provinciale).

Nel corso della riunione è stato evidenziato innanzitutto che questi gesti nascono da un profondo malessere sociale incentivato anche dall’assenza di lavoro, (che non deve essere ovviamente una giustificazione), inoltre è stato ribadito che gli operai del marmo spesse volte lavorano in condizioni precarie. Qualche esponente della CGIl ha sottolineato come i lavoratori del settore siano minacciati, spesse volte, di licenziamento se portano avanti le loro istanze ed evidenziano le difficoltà, come ad esempio, la mancanza di una mensa o dei bagni all’interno delle cave.

Orosei, cave di marmo (foto S.Novellu)

Orosei, cave di marmo (foto S.Novellu)

È stato fatto il punto anche sull’impatto che l’estrazione ha sull’ambiente circostante. Una grande problematica è il ripristino delle discariche dei residui del marmo che a Orosei non è mai stato effettuato.

A fine lavori è stato preso l’impegno da parte dei responsabili di organizzare altri incontri per approfondire altri aspetti del settore estrattivo e della lavorazione del marmo, fondamentale, non solo per Orosei ma per tutto il territorio.

S.Meloni – © Tutti i diritti riservati

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