Word Press Photo. Il grande fotogiornalismo internazionale approda in Sardegna, a Gavoi

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Word Press Photo. Il grande fotogiornalismo internazionale approda in Sardegna, a Gavoi

lunedì 29 Ottobre 2018 - 06:00
Word Press Photo. Il grande fotogiornalismo internazionale approda in Sardegna, a Gavoi

World Press Photo of the Year Winner Ronaldo Schemidt, Agence France Presse Online

Il grande fotogiornalismo internazionale approda per la prima volta in Sardegna in una mostra in cui sono esposti i 143 scatti finalisti alla 61esima edizione del World Press Photo. Partito da Amsterdam ad aprile, il tour farà tappa in 100 città in tutto il mondo e, dal 27 ottobre al 18 novembre, sarà ospitata a Gavoi, centro barbaricino che continua a puntare sulla cultura.

Gavoi, Ex-Caserma, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Gavoi, Ex-Caserma, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

La tappa sarda del World Press Photo Exibition 2018, organizzata da Jannas, partner ufficiale della Fondazione World Press Photo, è stata inaugurata ieri, 27 ottobre, alla presenza della rappresentante della World Press Foundation nonché curatrice della mostra, Carla Vlaun. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Gavoi e il sostegno di Fondazione di Sardegna, Camera di Commercio di Nuoro e Consorzio BIM Taloro.

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Le immagini esposte includono vincitori e finalisti della 61esima edizione del concorso, 42 foto-reporter, documentaristi e giornalisti, molti dei quali appartenenti alle più importanti agenzie di notizie e testate giornalistiche del mondo, provenienti da 22 Paesi.

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

I premi vengono assegnati in base al giudizio di quattro giurie specializzate nelle otto categorie in concorso – Storie di attualità, Ambiente, Notizie generali, Progetti a lungo termine, Natura, Volti, Sports e Spot news – e annunciati il 12 aprile ad Amsterdam. Le immagini illustrano le storie e gli avvenimenti più significativi del 2017 e premia il miglior fotogiornalismo – che ha il compito di riportare una notizia con accuratezza – insieme al valore estetico e tecnico dell’immagine. Sono immagini simboliche del nostro tempo che documentano spesso le tragedie e la sofferenza di popoli ai confini del mondo, storie di sopraffazione ma anche di speranza e rinascita.

World Press Photo of the Year Nominee Ivor Prickett for The New York Times Online

Per il riconoscimento più importante, World Press Photo of the year, sono arrivate in finale immagini emblematiche, di un forte impatto emotivo: dal dramma della battaglia di Mosul – Ivor Prickett, alla strage dei Rohingya in Birmania – Patrick Brown, dall’attentato sul ponte di Westminster a Londra –Toby Melville, al ritratto di una giovane ragazza sopravvissuta agli orrori di Boko Haram – Adam Ferguson, per chiudere con le proteste in Venezuela contro le politiche del governo Maduro – Ronaldo Schemidt.

World Press Photo of the Year Nominee Ivor Prickett for The New York Times Online

World Press Photo of the Year Nominee Ivor Prickett for The New York Times Online

Quest’ultimo, scelto nella categoria Spot News, fotoreporter della Agence France-Press, si è aggiudicato il premio World Press Photo of the Year 2018 con la foto del giovane Victor Salazar Balza che prende fuoco durante i violenti scontri a Caracas, tra polizia e oppositori del governo del presidente venezuelano Nicolas Maduro. Il giovane Salazar, che sopravvive all’incidente riportando ustioni di primo e secondo grado, diventa simbolo della Crisi in Venezuela, nome che Ronaldo Schemidt ha dato all’immagine, e come suggerisce la giuria, quest’anno presieduta da Magdalena Herrera, della rivista Geo in Francia: «L’uomo, ha una maschera sul viso, sembra rappresentare non solo se stesso, che prende fuoco, ma in un certo senso dà l’idea che sia il Venezuela a bruciare», e ancora «C’è un piccolo dettaglio sulla foto che la rende potente. C’è una pistola sul muro, con affianco la parola paz, pace».

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Tra i fotoreporter premiati nelle categorie in concorso, anche cinque italiani: Luca Locatelli, autore del reportage “Hunger Solution”, secondo premio per la categoria dedicata all’impatto umano sull’ambiente; Francesco Pistilli, terzo premio categoria Notizie Generali per il reportage “Lives in limbo”, sulla vita dei migranti costretti ad affrontare il rigido inverno serbo, dopo la chiusura della rotta balcanica; Fausto Podavini, secondo premio nella categoria Progetti a lungo termine,  per il suo lavoro “Omo Change”, che mostra l’impatto sulle popolazioni locali della costruzione della grande diga Gilgel Gibe III in Etiopia; Alessio Mamo, con il ritratto della bambina “Manal, War Portraits” – reportage sull’ospedale MSF di Amman – si è aggiudicato il secondo premio nella categoria Volti e Giulio Di Sturco, secondo premio, categoria Storie di attualità, con “More Than A Woman”, premiato per ben due volte nei precedenti concorsi.

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

Gavoi, mostra Word Press Photo (foto S.Novellu)

In mostra a Gavoi anche i vincitori dell’8a edizione del World Press Photo Digital Storytelling Contest, un concorso parallelo lanciato nel 2011, che dà spazio ai digital storytellers, ovvero le migliori forme di visual journalism utilizzate in questi ultimi anni grazie alla diffusione delle tecnologie digitali e di internet e che hanno cambiato il modo in cui si producono e si consumano le storie.

World Press Photo of the Year Nominee Adam Ferguson for The New York Times Online

World Press Photo of the Year Nominee Adam Ferguson for The New York Times Online

La mostra è visitabile dal lunedì al giovedì dalle 9,30 – 13,30 | 15,30 -20,30 e dal venerdì alla domenica dalle 10,00 alle 20,30; dal lunedì al sabato sarà possibile usufruire del servizio visite guidate per l’utenza scolastica.

Soddisfatta dell’ottimo successo riscontrato dall’evento nei primi due giorni di apertura, Mariagiovanna Serusi (Jannas) sottolinea che, su prenotazione, l’Associazione è disponibile per la presentazione della mostra nelle scuole in modo da introdurre le tematiche del percorso fotografico e sollecitare l’interesse degli studenti durante la vista.

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