Sardegna. Donne sottopagate e vittime di molestie e ricatti sessuali a lavoro

Sonia

Sardegna. Donne sottopagate e vittime di molestie e ricatti sessuali a lavoro

giovedì 24 Maggio 2018 - 05:00
Sardegna. Donne sottopagate e vittime di molestie e ricatti sessuali a lavoro

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Ci sono differenze nel mondo del lavoro. E anche prevaricazioni, molestie e violenze sessuali. Chi perde e chi subisce è quasi sempre la donna. Ad esempio, per parlare di stipendi, il divario di genere tra giornalisti e giornaliste di prima nomina è del 5 per cento. A favore degli uomini. In altri settori, per esempio nelle imprese familiari, il divario può crescere sino al 35 per cento. Ma c’è di peggio nel posto di lavoro: mobbing, stalking occupazionale e vere e proprie violenze che finiscono in tribunale. È il quadro emerso  durante un incontro seminario, intitolato “Donne di carta”, organizzato dall’Università di Cagliari e da Giulia Giornaliste. A confronto studiose, economiste, professioniste, imprenditrici. Obiettivo: tracciare il quadro aggiornato della situazione relativo alla Sardegna. Importante la testimonianza della consigliera regionale di parità Tiziana Putzolu. Nel primo anno di attività si sono rivolte agli uffici trenta donne. Il 16 per cento ha vissuto episodi di molestie e violenze. Per quattro di loro si è trattato di molestie nel luogo di lavoro. L’ultimo report ISTAT sulle vittime nel posto di lavoro è allarmante. Un dato su tutti: in Sardegna ha subito molestie o ricatti sessuali il 51 per cento delle lavoratrici. Pesante anche il conto delle molestie sessuali fisiche nell’isola: 9,8 contro l’8,9 nazionale. Inevitabile la considerazione della consigliera: quanto più, come in Sardegna, il lavoro è merce rara, quanto più è fertile il terreno della prevaricazione. E l’occupazione femminile in Sardegna, ha ricordato Caterina Cocco, Cgil, non è il massimo della vita: «Poco – ha spiegato- precario e pagato di meno. Chi ha un figlio spesso opta per il part time, chi ne ha due o tre, quando la retribuzione economica è di basso livello, smette di lavorare. Il dato record sulla bassa natalità in Sardegna è eloquente». Tra i nuovi fenomeni anche lo stalking occupazionale. «Messaggi, appostamenti, danneggiamenti – ha spiegato l’avvocata Valeria Aresti – che hanno origine nel mondo del lavoro ma che investono anche spazi e tempi esterni al lavoro». L’assessora regionale del Lavoro Virginia Mura ha fornito qualche dato di speranza. Dalla crescita dell’occupazione femminile in Sardegna alla diminuzione del numero delle donne inattive nell’isola. Sottolineando la maggior resistenza e durata nel mercato delle imprese femminili grazie anche al microcredito. Durante il seminario è stato presentato libro della giornalista Mara Cinquepalmi “Donne di carta”.

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