Refresh: la Regione è soddisfatta per la risoluzione dei problemi. Il Partito dei sardi all’attacco

Sonia

Refresh: la Regione è soddisfatta per la risoluzione dei problemi. Il Partito dei sardi all’attacco

giovedì 01 Marzo 2018 - 05:15
Refresh: la Regione è soddisfatta per la risoluzione dei problemi. Il Partito dei sardi all’attacco

Pecore al pascolo (foto S.Novellu

Coldiretti precisa: “speriamo che gli interventi del Ministero riguardino tutte le casistiche”

Non si fermano le polemiche sull’aggiornamento della Banca dati che in Sardegna definisce l’uso del suolo agricolo. La Regione esulta per i risultati ottenuti con il Refresh, ma il Partito dei Sardi va all’attacco.

«Non possiamo che essere soddisfatti per la dichiarazione di risoluzione del problema del refresh annunciata dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina. Così come avevamo già comunicato qualche settimana fa, a differenza di chi diceva il contrario, le cose si sono risolte grazie al lavoro costante e a volte silenzioso dei nostri uffici. Questo risultato determinerà lo sblocco di numerose pratiche dei pastori sardi su Domanda unica e PSR dove erroneamente erano state segnalate delle anomalie».

Così l’assessore regionale dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, commentava ieri l’operato del governo, comunicando la fine delle operazioni che permetteranno a molti allevatori di inserire nei propri fascicoli aziendali particelle di territorio finora considerate boschive e quindi escluse dai finanziamenti europei.

Una posizione non condivisa dal Partito dei Sardi che attacca: «con una nota più trionfalistica del solito, l’assessore all’Agricoltura ha annunciato la risoluzione delle problematiche legate al refresh, grazie all’intervento del ministro Martina. Forse non dovremmo esultare per questa notizia, che ha il sapore amaro di una soluzione dettata da esigenze di propaganda e non di una effettiva risoluzione», sostiene il consigliere regionale Pier Mario Manca.

Troppi i problemi che attanagliano il comparto: «alcuni, purtroppo con grosse responsabilità, esultano per l’aggiustamento temporaneo delle pratiche legate al refresh senza rendersi conto che in Sardegna il settore primario vive una situazione drammatica, evidenzia Manca. Dopo due anni di crisi dovuta a una delle peggiori siccità dell’ultimo secolo e alla remunerazione irrisoria delle materie prime, l’atteggiamento deve essere ben diverso. Vista la situazione è naturale far avere gli aiuti comunitari spettanti dal 2016».

Per Manca, dunque, «il vero disastro sono i mancati pagamenti che ormai viaggiano mediamente con 18 mesi di ritardo. Siamo nel 2018, quindi al quarto anno della Programmazione 2014-2020, e a oggi la situazione è drammatica».

Secondo il Partito dei Sardi sul fronte del Biologico, difesa del suolo e produzione integrata (nuova programmazione) non risultano pagate le annualità 2016 e 2017. Per il Benessere animale (nuova programmazione) è stato erogato solo l’anticipo del 2016. Problemi anche per l’indennità compensativa, con molte pratiche ferme da tempo. La situazione è ancora più grave sui bandi a progetto legati agli investimenti delle aziende del settore primario: Misura 4.1 a distanza di oltre un anno si registrano solamente i decreti cartacei, perché ancora mancano gli applicativi, nessuna traccia degli anticipi; Misura 4.2 mancano gli applicativi per i pagamenti; Misura 6.1 a distanza di un anno si sono istruite le pratiche, ma a oggi non si vedono decreti; Misura 6.1, pacchetto giovani, non si capisce se esista una graduatoria. Le pubblicazioni degli elenchi delle pratiche appaiono e scompaiono e a oggi si parla di “esiti elaborazione domande rilasciate sul SIAN”.

«E per una previsione insensata – tuona Manca – sono stati stanziati i soldi per finanziare 800 pratiche rispetto alle circa 3 mila che hanno fatto domanda di finanziamento. Istanze che, per un’assurda burocrazia, non potranno usufruire della medesima domanda in futuro»

Il PDS punta il dito anche sui 20 milioni di euro stanziati dalla Regione per far fronte alla siccità. Ancora «non si conosce come verranno destinati alle aziende agricole» sostiene Manca, che conclude «si potrebbe continuare ma a poco serve, come del resto a poco servono i proclami a cadenza quindicinale. Serve solo maggior rispetto verso un settore produttivo che è ancora la spina dorsale dell’economia sarda».

Sulla questione refresh interviene anche Coldiretti, che precisa: «rimaniamo in attesa che gli interventi disposti dal Ministero riguardino tutte le casistiche refresh, sia quelle attuali che quelle relative al famoso refresh 2013. Da oltre 3 anni abbiamo denunciato la situazione alla Regione, ma ancora oggi molte aziende hanno i pagamenti completamente bloccati. Ricordiamo che il refresh 2013 ha posto problemi in circa 280 mila ettari di pascolo arborato che venne considerato bosco. Ci auguriamo che il problema possa essere risolto una volta per tutte. Solo allora potremo considerare conclusa definitamente la problematica del refresh. Speriamo che l’intervento positivo del lavoro di trasmissione di dati e di pressione politica dell’assessorato all’Agricoltura abbia ricompreso anche tutte le casistiche 2013, che altrimenti rimarranno irrisolte».

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