Incendio a Mamone: in cenere sette ettari di bosco. Fuoco anche a Onanì

Sonia

Incendio a Mamone: in cenere sette ettari di bosco. Fuoco anche a Onanì

sabato 04 Luglio 2015 - 08:42
Incendio a Mamone: in cenere sette ettari di bosco. Fuoco anche a Onanì

L'intervento dei un canadair

L'intervento del canadair nei pressi di Ottana (foto Satta)

L’intervento dei un canadair

Si finge volontario e intanto appicca gli incendi

IL FATTO: Un vasto incendio, scoppiato nelle vicinanze della casa circondariale di Mamone devastando circa sette ettari tra bosco, pascolo e macchia mediterranea.

Le fiamme sono state domato grazie alla prontezza degli agenti dei Polizia penitenziaria, evitando così danni consistenti per i detenuti per il bestiame.

Una fitta serie di incendi, intento, ieri ha devastato le campagne di Onanì, Orroli, e San Vito. Il più grave a Orroli dove, per spegnere le fiamme sono dovuti arrivare un Canadair e due elicotteri.

Il CASO: da segnalare, poi, un fatto curioso: Michelino Monni, 37 anni di San Vito (Cagliari) ha chiamato il Corpo forestale dicendo di aver sentito due sconosciuti mentre si organizzavano per appiccare un rogo, ma in realtà le fiamme le aveva appiccate lui, visto che voleva accreditarsi con la Forestale stessa come persona di fiducia poiché che stava cercando di costituire un’associazione di volontariato per antincendio e cercava di ottenere finanziamenti.

L’uomo, qualificandosi come volontario antincendio, secondo quanto ricostruito dalla Forestale, aveva segnalato al numero di emergenza 1515 di avere sentito al bar del paese che due sconosciuti avrebbero appiccato un incendio alla periferia del paese in località Muscudda.

Gli agenti si sono subito insospettiti. Poco dopo Monni ha richiamato dicendo che «si era appostato e l’incendio era partito proprio nel punto dove aveva sentito i due sconosciuti conversare ma non aveva visto nessuno».

Il rogo si è anche avvicinato alle case. Per domarlo sono dovute intervenire numerose squadre a terra di Forestali, volontari ed Ente Foreste e un elicottero decollato dalla base di Pula.

Sul posto sono subito arrivate le pattuglie del Corpo forestale di Muravera e San Nicolo Gerrei, che hanno individuato l’uomo. Messo alle strette, dopo un lungo interrogatorio, ha ammesso le proprie responsabilità e ha fatto ritrovare ai Forestali anche l’accendino con il quale aveva appiccato le fiamme. Ha anche ammesso di essersi inventato tutto circa il dialogo sentito al bar. A quel punto, per lui sono scatate le manette ai polsi con l’accusa di incendio boschivo doloso.

È il primo arresto in flagrante eseguito quest’estate dal Corpo forestale della Sardegna per incendio boschivo doloso.

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