SIULP: lettera aperta alla Boldrini

Sonia

SIULP: lettera aperta alla Boldrini

venerdì 20 Marzo 2015 - 14:38
Matteo Baldi

Matteo Baldi

“Perché  le autorità politiche vengono a Nuoro  sempre in prossimità di qualche elezione?”

“Illustrissimo signor presidente”

Comincia così la lettera che Matteo Baldi segretario provinciale del sindacato storico della Polizia di Stato rivolge all’onorevole Laura Boldrini in viistà nel capoluogo barbaricino questa domenica.

«È un piacere averLa ospite nella nostra terra e nella nostra città, e soprattutto sapere che la Sua visita ha lo scopo di valorizzare e visitare i “territori difficili, luoghi dove la crisi morde con particolare ferocia”.

In qualità di Sindacato storico e maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato, siamo attenti alle problematiche dei poliziotti e delle loro famiglie, ma allo stesso tempo garanti di quella sicurezza che verrebbe meno se quei presidi di Polizia fossero chiusi, come qualcuno vorrebbe, al fine di salvaguardare – con quel risparmio – altri uffici dirigenziali del nostro Dipartimento. evidenzia Baldi

È un piacere sapere che il Parlamento si sia accorto che la Sardegna è la Regione più povera del paese e che, la Sua visita, lo dimostri e che al Suo ritorno alla Camera relazionerà il tutto “tenendo conto della mozione sulla drammatica condizione della Sardegna”.

È un piacere sapere che Montecitorio sia diventato “risparmioso” e che Lei, Presidente, si sia ridotta del 30% lo stipendio, forse, mi permetta, poteva aumentare maggiormente la percentuale.
Come ben sa, la stragrande maggioranza delle donne e gli uomini della Polizia di Stato, prende una media di 1300 euro  mensili per rischiare la vita quotidianamente al fine di garantire la Sicurezza del Paese, per portarLa in giro per la∫ sacrificando famiglia e affetti per quel senso di appartenenza alla divisa e alla Bandiera ove abbiamo giurato fedeltà.

Il carosello delle scorte, dei servizi di ordine pubblico per ogni Vostro spostamento, sono il lievito di birra delle uscite del denaro pubblico, però chiedete sempre a noi e a tutta la cittadinanza un sacrificio! Provate a ridurre anche quelle! Le assunzioni sono praticamente a zero, chi viene pensionato non viene rimpiazzato, i mezzi sono inadeguati, i concorsi che riguardano il nostro corpo sono una grossissima presa in giro. Oltre cento unità in meno solo nella nostra provincia, vasti territori da presidiare con vie di comunicazione precarie – avrà modo di accorgersene – pochi mezzi e quei pochi ormai eccessivamente usurati.

Ebbene Signor Presidente, La prego di portare con sé e all’evidenza della Camera, anche queste problematiche, e non sono richieste di aumenti di stipendi (ci riteniamo una categoria privilegiata rispetto a tutti i precari e i disoccupati) ma richiesta di avere occhi di riguardo per questa Regione e in particolar modo per questa provincia dove l’arretratezza dello Stato è avvertita e galoppante.

Nell’augurarLe una buona permanenza nella nostra città, mi permetta solo un’ultima domanda: perché quando qualche autorità politica viene in visita a Nuoro, di lì a poco c’è sempre qualche elezione? Ormai queste coincidenze sono troppo ricorrenti!».

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