Patrimonio artistico della Regione: mancano all'appello 291 opere

Sonia

Patrimonio artistico della Regione: mancano all'appello 291 opere

martedì 17 Febbraio 2015 - 09:09
Patrimonio artistico della Regione: mancano all'appello 291 opere

Carabinieri, furto di opere d'arteL’obiettivo è il loro recupero per un catalogo e una mostra

«La Regione ha fatto una ricognizione delle opere d’arte che fanno parte del proprio patrimonio, delle quali 291 risultano mancanti. La prospettiva è quella di una futura esposizione e possibile fruizione da parte dei cittadini».

Lo annuncia l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, dopo l’approvazione in Giunta del catalogo fotografico delle opere d’arte, aggiornato a dicembre 2014. Le opere mancanti sono state attestate dai Carabinieri di Sassari per la tutela del patrimonio culturale.

«Non sappiamo datare con precisione a quando risalgano gli ammanchi delle opere – ha spiegato l’esponente della Giunta Pigliaru – ciò a causa dello scarso rilievo dato a questo enorme patrimonio. Dopo le segnalazioni della Regione all’Arma dei Carabinieri, sono iniziate le indagini, in corso da circa due anni e che hanno consentito il ritrovamento di circa 40 pezzi d’arte. Alcuni erano semplicemente relegati in scantinati, altri erano stati prestati al Consiglio regionale».

Tra le 291 opere mancanti ve ne sono diverse di notevole pregio e importanza, a firma di grandi nomi del panorama isolano: Aligi Sassu, Pinuccio Sciola, Maria Lai, Melkiorre Melis, Stanis Dessy, sono alcuni degli autori.

«Oltre che doverosa – ha spiegato Erriu -, la ricognizione delle opere è stata fatta anche con l’obiettivo di riconsegnare ai cittadini questo enorme patrimonio che, una volta recuperato, potrà essere esposto in luoghi adatti alla promozione dell’arte, come per esempio l’ex Manifattura Tabacchi a Cagliari. Il lavoro di verifica effettuato era necessario – ha concluso l’assessore – per rendere chiaro, trasparente e pienamente fruibile il grande patrimonio artistico in possesso della Regione».

Prima d’ora erano state effettuate altre ricognizioni: una risale al 1980, la seconda al 1992 e l’ultima nel 2013.

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