Sono stati rilasciati dalle autorità di Israele i quattro parlamentari italiani che facevano parte della Flottiglia diretta verso Gaza. La notizia è stata confermata dal Ministero degli Esteri. Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi erano stati fermati in precedenza mentre la nave si avvicinava alla costa della Striscia.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aveva avuto “più contatti” con il suo omologo israeliano, Gideon Saar, per chiedere l’immediata liberazione degli esponenti politici. I quattro parlamentari sono stati trasferiti all’aeroporto di Tel Aviv e, assistiti dal personale dell’Ambasciata, si imbarcheranno su un volo di linea per fare rientro in Italia.

“Ho parlato con i quattro parlamentari italiani rilasciati dalle autorità israeliane e gli altri attivisti italiani della Global Sumud Flotilla ad Ashdod, stanno tutti bene, non c’è stato alcun maltrattamento”, ha dichiarato l’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari. Il diplomatico ha aggiunto che “il console italiano sta per incontrare a breve gli attivisti a Ketziot” e che le autorità italiane “si stanno adoperando per far rilasciare tutti gli altri italiani”.

I quattro parlamentari sono già all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e sono attesi a Roma Fiumicino con il volo IZ 335 in partenza alle 10:00 locali (le 9:00 in Italia), come specificato dalla Farnesina. L’Ambasciata ha inoltre schierato personale del consolato al porto di Ashdod per fornire assistenza e richiedere la liberazione di tutti gli altri connazionali detenuti.

Il rilascio giunge al termine di ore di febbrili contatti diplomatici. Secondo quanto riportato dalla tv israeliana Channel 12, nelle ultime ore ci sarebbero state intense comunicazioni tra le autorità italiane e il capo del Mossad, David Barnea.

Le autorità italiane avevano chiesto con urgenza a Barnea di fornire immagini dei detenuti per verificare le loro condizioni, dopo la diffusione di notizie non confermate riguardanti presunti maltrattamenti che stavano alimentando forti proteste a Roma. Il capo del Mossad avrebbe quindi sollecitato la ministra Miri Regev, responsabile del porto di Ashdod, a fornire il materiale fotografico “per porre fine alla tempesta diplomatica” in atto, materiale che è stato poi trasmesso al governo italiano.