Un’ampia operazione che ha coinvolto perquisizioni in diverse regioni italiane ha scosso il mondo degli appalti penitenziari. Al centro dell’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Giovanna Cavalleri e Giancarla Serafini, ci sono le accuse di turbativa d’asta, falso ideologico e corruzione.
Le indagini ipotizzano un sistema di gare truccate relative a lavori in quattro carceri situate tra Lombardia e Veneto. Tre sono le persone attualmente indagate: un ex funzionario del Provveditorato regionale per la Lombardia, un ingegnere in servizio presso lo stesso Provveditorato e il rappresentante legale dell’azienda che, secondo gli inquirenti, si sarebbe aggiudicata gli appalti in cambio di tangenti.
L’operazione mira a far luce su un presunto sistema illecito che avrebbe compromesso la regolarità degli appalti per la manutenzione e la realizzazione di opere all’interno delle strutture carcerarie.