Prima messa di Papa Leone XIV: “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ‘ateismo di fatto'”

Salvatore

Prima messa di Papa Leone XIV: “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ‘ateismo di fatto'”

venerdì 09 Maggio 2025 - 12:40
Prima messa di Papa Leone XIV: “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ‘ateismo di fatto'”

Nella sua prima omelia pronunciata nella Cappella Sistina, Papa Leone XIV ha messo in guardia contro la tendenza, presente anche tra i battezzati, a ridurre la figura di Gesù a un semplice leader carismatico o a un superuomo. Definendo tale approccio un “ateismo di fatto“, il Pontefice ha sottolineato come in molti contesti contemporanei la fede cristiana sia considerata “assurda, per persone deboli e poco intelligenti”, a cui si preferiscono “altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere”. Il Santo Padre ha osservato come questi siano “ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito”. Proprio per questo, ha aggiunto, “sono luoghi in cui urge la missione, perché la mancanza di fede porta spesso con sé drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.

Ieri, affacciandosi dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro, Papa Leone XIV aveva pronunciato le sue prime parole: “La pace sia con tutti voi“. Rivolgendosi ai fedeli e ringraziando il suo predecessore, Papa Francesco, e i cardinali che lo hanno eletto, ha espresso l’auspicio che “questo saluto di pace entri nel vostro cuore, raggiunga le vostre famiglie. A tutti i popoli, tutta la terra, la pace sia con voi. Pace disarmante, umile, perseverante“. Ricordando la “voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco”, ha assicurato che la Chiesa “è sempre vicina a chi soffre” e “cerca sempre la pace, la carità”.

Dalla loggia, il Pontefice ha concesso l’indulgenza plenaria e ha invitato a “camminare tutti insieme, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù per proclamare il Vangelo, per essere missionari”. Richiamandosi alla sua formazione agostiniana, ha espresso il desiderio di una “Chiesa missionaria che costruisce ponti ed è pronta a ricevere tutti coloro che hanno bisogno, come questa piazza con le braccia aperte”, chiedendo aiuto “anche a voi a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace”. Concludendo il suo primo saluto pubblico, Papa Leone XIV ha affermato: “Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti: siamo discepoli di Cristo, Cristo ci precede, il mondo ha bisogno della sua luce”.

Nei prossimi giorni, il programma del nuovo Vescovo di Roma prevede per domenica 11 maggio, alle ore 12, la recita della preghiera del Regina Coeli dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro. Lunedì 12 maggio, alle ore 10, incontrerà nell’Aula Paolo VI tutti gli operatori dei media accreditati alla sala stampa della Santa Sede che hanno coperto gli eventi delle ultime settimane.

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