Todde riferisce in aule: “La mia decadenza? Immotivata, in gioco la stabilità istituzionale”

Redazione

Todde riferisce in aule: “La mia decadenza? Immotivata, in gioco la stabilità istituzionale”

di Giacomo Dessì
lunedì 03 Febbraio 2025 - 13:19
Todde riferisce in aule: “La mia decadenza? Immotivata, in gioco la stabilità istituzionale”

La presidente Todde mentre riferisce in aula sulla decadenza

REGIONE – “Abbiamo ritenuto necessario, se non imperativo, ricondurre l’intera vicenda al grado di serietà che merita”. La presidente della Regione, Alessandra Todde, ha riferito questa mattina in Consiglio regionale sul caso della sua decadenza decisa dal Collegio di garanzia elettorale. La governatrice ha ribadito la buona fede della sua rendicontazione, ma ha anche contestato l’operato dei giudici e attaccato il centrodestra per le parole usate contro di lei. “I miei legali hanno ritenuto opportuno chiarire che non avessi sostenuto personalmente alcuna spesa per la campagna elettorale e che tali spese fossero state sostenute dal comitato elettorale del Movimento 5 Stelle, per il sostegno della propria lista e della candidata presidente” ha precisato Todde, che poi ha affondato il colpo.

STESSO METODO DI RENDICONTAZIONE DELLE SPESE  DI ALTRI CONSIGLIERI  – “Nessuna spesa rendicontabile direttamente sostenuta, come per altro avvenuto per decine di consiglieri che non hanno avuto mandatario e conto corrente dedicato. Hanno rendicontato con una dichiarazione analoga e i cui fascicoli sono stati regolarmente archiviati. Nessuna spesa direttamente sostenuta, come già avvenuto in altre regioni per presidenti di altre appartenenze politiche. Come Luca Zaia, che per la campagna elettorale del 2015 in Veneto, ha dichiarato di non aver sostenuto spese e ricevuto alcun contributo perché le spese sono state sostenute dal suo partito, e il suo fascicolo è stato regolarmente archiviato e nessuna decadenza è stata disposta”.

I GIUDICI – Todde poi è entrata nel merito della decisione dei giudici: “Sottolineo la totale assenza di motivazione per la richiesta della mia decadenza. Infatti le fattispecie di decadenza per ineleggibilità di un consigliere eletto, sopravvenute ai sensi dell’articolo commi 7,8,9, oltre che essere tassative sono anche insussistenti nel mio caso, per espressa pronuncia del collegio all’interno dell’ordinanza. Le fattispecie infatti sono solo due: la prima è il superamento dei limiti di spesa elettorale, che non si applica ai presidenti di Regione e non mi è stata contestata; la seconda è che il notificato non presenti alcuna dichiarazione entro 15 giorni dalla diffida, ma tale dichiarazione è stata presentata, come certifica il collegio stesso. Il collegio non motiva in alcun modo la procedura di decadenza”.

LA LEGGE DI DECADENZA NON SI APPLICA AI PRESIDENTI – Per Todde inoltre la legge 515 sulla decadenza “non si applica ai presidenti di Regione, per i quali esiste un vuoto normativo”. Secondo la presidente, dunque, “un organo amministrativo ha emanato un provvedimento in assenza di alcuna motivazione giuridica, senza che si siano verificate le condizioni di legge, e ha chiesto a questo Consiglio l’avvio di una procedura di decadenza della presidente della Regione. L’organo amministrativo ha agito sulla base di una normativa che non si dovrebbe applicare, perché è una disciplina che si applica ai consiglieri eletti e non ai presidenti di Regione eletti che sono consiglieri di diritto”. Infine Todde si è tolta un sassolino dalla scarpa dopo gli attacchi del centrodestra regionale e nazionale: “Questo provvedimento però un effetto lo ha avuto, un attacco senza precedenti alla mia persona, articoli di stampa che mi dichiaravano decaduta, mettendo in discussione atti della mia Giunta e del Consiglio regionale, senza minimamente sottolineare che il provvedimento è definitivo solo a seguito del pronunciamento di questo Consiglio, che non è un passacarte di un organo statale. Abbiamo assistito alla sfilata di chi ha voluto cominciare la campagna elettorale, spacciando questo atto per definitivo, incuranti dell’effetto sui cittadini sardi. Dobbiamo invece dire che qui c’è in gioco la stabilità istituzionale, c’è in gioco la nostra Autonomia, qui c’è in gioco la Sardegna”.

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