Nuoro. Ieri l’omaggio alla scrittrice Maria Giacobbe nel primo anniversario dalla morte

Franceschino Nieddu

Nuoro. Ieri l’omaggio alla scrittrice Maria Giacobbe nel primo anniversario dalla morte

di Franceschino Nieddu
domenica 02 Febbraio 2025 - 10:52
Nuoro. Ieri l’omaggio alla scrittrice Maria Giacobbe nel primo anniversario dalla morte

Omaggio a Maria Giacobbe (foto Nieddu)

NUORO – Si è svolto ieri a un convegno promosso dall’ ISTASAC (Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età Contemporanea) in ricordo della scrittrice nuorese Maria Giacobbe nel primo anniversario della sua scomparsa, nella mattinata c’è stata la proiezione del film Giovanni Columbu Arcipelaghi alla presenza del regista. Il film (la cui proiezione era riservata agli studenti), tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice, costituisce un valido aiuto alla conoscenza dell’opera letteraria.

Thomas Hardner (foto Nieddu)

Thomas Hardner (foto Nieddu)

Nel pomeriggio, poi,  nella sala conferenze della Camera di Commercio si è svolto il dibattito coordinato dalla professoressa Marina Moncelsi, la quale nell’introduzione ha parlato della figura, dell’opera e dell’impegno civile di Giacobbe. Sono intervenuti a seguire lo scrittore Thomas Harder, figlio della scrittrice, i professori Dino Manca (Univesità di Sassari), Simone Pisanu e Nadia La Mantia (Università di Siena), cui a fatto seguito la proiezione del film In viaggio tra le culture. Harder attraverso un reportage fotografico, ha illustrato la vita della famiglia nella casa a Kronprinsenvej 8, anche nelle altre abitazioni dove hanno trascorso la loro esistenza. La scrittrice amava il verde dei giardini, parchi, le sue abitazioni erano luoghi d’incontro per artisti, poeti, personaggi della cultura, perché molto integrata negli ambienti culturali della cittadina danese.

Omaggio a Maria Giacobbe (foto Nieddu)

«Pur non vivendo nella nostra isola, era molto legata alla sua terra d’origine, è riuscita a far conoscere la cultura sarda nel mondo – è stato ribadito nel corso del convegno -; in ogni romanzo parte dal piccolo villaggio, c’è un ritorno all’infanzia, il concetto di casa punto di partenza e di arrivo, dalla casa del quartiere al borgo… In quegli anni a Nuoro i funzionari pubblici parlavano l’italiano mentre i nuoresi si esprimevano in sardo mentre molti conterranei scelsero di decidere di esprimersi in italiano per adeguarsi al clima storico».

CHI ERA MARIA GIACOBBE – Maria Giacobbe, nuorese, era figlia di Dino, ingegnere antifascista, pluridecorato nella prima guerra mondiale, tra i fondatori del partito sardo d’azione, combattente repubblicano nella guerra di Spagna, esule negli Stati Uniti fino alla cessazione della guerra. La mamma Graziella Sechi, invece, maestra elementare, fu perseguitata dal fascismo in quanto complice delle idee del marito. Dopo aver frequentato il Regio Liceo Giorgio Asproni, si trasferì alle Magistrali dove conseguì il diploma, prima di intraprendere l’insegnamento nei paesi del circondario di Nuoro, fino al secondo Dopoguerra, e di iniziare a collaborare con vari giornali, come L’Unione Sarda, e riviste culturali, tra cui Il Mondo di Mario Pannunzio. Nel 1957 scrive il libro Diario di una Maestrina sull’esperienza nella scuola, opera che l’ha fatta conoscere nel mondo. Attivista politica, interviene nei congressi del Partito Sardo d’Azione Socialista Italiano. Nel 1958 conosce lo scrittore danese Huffe Harder, suo futuro marito e, nel 1958, si trasferisce a Copenaghen, dove nasceranno i due figli della coppia. Anche qui, oltre a vari incarichi istituzionali, Giacobbe ha collaborato a numerose riviste in italiano e danese. Una parte della sua biblioteca è stata donata ad alcuni amici, mentre grazie al figlio Thomas i primi volumi e manoscritti sono entrati a far parte degli archivi dell’Università di Sassari mentre nove scatole di manoscritti, dattiloscritti, appunti, corrispondenze con vari editori sono destinate all’ISTASAC di Nuoro. Tra i vari riconoscimenti, nel 1951 ha ricevuto il premio UNESCO per il suo impegno sui diritti umani.

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