Nuova vicenda giudiziaria per l’ex ministro ed ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, finito in carcere nella notte di Capodanno per aver violato le regole sulla misura dei servizi sociali a cui era sottoposto.
Alemanno è da alcuni ore recluso nel carcere di Rebibbia dopo la revoca dei lavori socialmente utili che gli erano stati concessi: una disposizione che era stata accordata a seguito della condanna a un anno e dieci mesi per l’accusa di traffico di influenze illecite in uno dei filoni della maxi inchiesta Mondo di Mezzo, la stessa che coinvolse politici e anche l’ex Nar Massimo Carminati. Ad emettere in queste ore il provvedimento d’urgenza, nei confronti dell’attuale segretario nazionale del movimento politico ‘Indipendenza!‘, è il tribunale di Sorveglianza, secondo cui il condannato non avrebbe rispettato le prescrizioni previste nell’affidamento ai servizi sociali. Alemanno svolgeva questa attività dal novembre 2023 nella struttura ‘Solidarietà e Speranza’ gestita da suor Paola D’Auria, che si occupa di famiglie in difficoltà e soggetti vittime di violenze. I giudici contestano in particolare alcuni episodi di violazione a cui l’ex ministro avrebbe fornito giustificazioni poi risultate false così come la documentazione relativa ad alcune presunte consulenze immobiliari che sosteneva di effettuare in tutta Italia. Tra i divieti previsti della misura c’è quello di non lasciare la propria abitazione prima delle sette del mattino e rincasare entro le ventuno o il divieto di frequentare soggetti pregiudicati così come avviene per tutti gli ‘affidati’. Anche l’ipotesi di quest’ultima violazione da parte di Alemanno, che in virtù della sua carica nel suo movimento politico partecipava a convegni e vari eventi pubblici, sarebbe finita al vaglio degli inquirenti. L’indagine è stata finora effettuata dalla Guardia di finanza del nucleo speciale di polizia valutaria. Ora i legali della difesa chiedono il ripristino della misura alternativa e presto dovrà essere fissata una udienza davanti al tribunale di Sorveglianza, che si svolgerà nelle prossime settimane. L’ex ministro delle politiche agricole è stato intanto trasferito nel carcere romano nella tarda serata del 31 dicembre e lui stesso si è presentato alla stazione dei carabinieri di Monte Mario, che lo hanno poi accompagnato nella casa circondariale di Rebibbia. Per lui adesso il rischio è di vedersi revocato il ‘presofferto’ e debba, quindi, scontare per intero la pena passata in giudicato.