Una vittoria per la cultura sarda e per le associazioni ambientaliste. Il Ministero dell’Ambiente ha definitivamente bocciato il progetto della società romana Diomede s.r.l. per la realizzazione di una centrale fotovoltaica a Serra Taccori, nel comune di Uta. L’impianto, che avrebbe occupato oltre 220 ettari di terreno ricco di testimonianze archeologiche, è stato considerato incompatibile con la tutela del patrimonio culturale.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha accolto con grande soddisfazione la decisione del Ministero. «Si tratta di un risultato importante per la salvaguardia di un territorio di inestimabile valore storico e culturale», ha dichiarato Stefano Deliperi portavoce dell’associazione.
L’area di Serra Taccori è infatti ricca di testimonianze del passato, a partire dal sito nuragico di Su Niu de su Pilloni, esteso per 4 ettari ed è stato individuato con D.M. 3 agosto 1983, numerosi Nuraghi e un villaggio nuragico (Mitza Padentina) tutelati per legge con vincolo culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), la stessa “Relazione Archeologica” presente nello studio di impatto ambientale evidenzia un rischio archeologico alto nella vasta area intorno al Nuraghe Taccori, con presenze archeologiche di epoca nuragica e di epoca romana.
La decisione del Ministero rappresenta un importante precedente per la tutela del patrimonio culturale in Sardegna e in tutta Italia. Il GrIG continuerà a vigilare affinché casi simili non si ripetano e a promuovere un modello di sviluppo energetico sostenibile e rispettoso dell’ambiente.