L’ASL rassicura: “l’ambulatorio straordinario di Macomer non chiuderà”

Sonia

L’ASL rassicura: “l’ambulatorio straordinario di Macomer non chiuderà”

lunedì 08 Gennaio 2024 - 17:13
L’ASL rassicura: “l’ambulatorio straordinario di Macomer non chiuderà”

Il poliambulatorio di Macomer

L’ambulatorio straordinario di Macomer non chiuderà. Lo evidenzia l’ASL  in riferimento alle dichiarazioni del Sindaco Riccardo Uda dei giorni scorsi.

L’Asl anzi precisa quanto segue: “Non corrisponde al vero che l’ambulatorio fosse chiuso in data 4 gennaio, come dimostrano le comunicazioni interne prontamente inviate dal medico in servizio in quella giornata, nelle quali è scritto chiaramente che il professionista ha regolarmente espletato l’attività fino alle ore 12,15. Dopodiché è stato chiamato per una visita domiciliare su richiesta del Dipartimento di Salute Mentale; ad ogni buon conto il medico in servizio precisa di essersi premurato di far affiggere nei locali dell’ambulatorio l’avviso di temporanea assenza, con relativi nuovi orari.  gli Ambulatori straordinari di comunità territoriali (ASCoT) del Distretto Socio Sanitario di Macomer sono regolarmente aperti e funzionanti, e possono contare su 3 medici a Macomer, 1 a Sindia, 1 a Noragùgume, 2 a Bortigali (che include anche Bolotana, Lei e Silanus) e 1 a Dualchi; sulla cronica e generalizzata carenza di Medici di Medicina Generale (non solo a Macomer) è confermata la collaborazione tra Direzione del Distretto e Direzione strategica aziendale dell’ASL n. 3 di Nuoro per individuare soluzioni organizzative al fine di implementare l’offerta. Non ultima la proposta ai Medici di Medicina Generale operanti a Macomer, con incarico di titolare, di prestare qualche ora di attività nei locali messi a disposizione nel Poliambulatorio di Nuraghe Ruiu, al fine di dare avvio alla Casa della Comunità prevista dal Decreto Ministeriale 77.

“Allo stato attuale- conclude l’ASL-  nel Distretto Socio Sanitario di Macomer (tra Macomer e centri del territorio) operano 9 Medici di Medicina Generale, oltre ai già citati medici in servizio negli ASCoT, che – pur nelle criticità, peraltro comuni a tutto il territorio nazionale – assicurano una rete di servizi sanitari e sociali a tutto vantaggio della popolazione”.

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