Primato per il Nuorese e l’Ogliastra: sono le province ideali dove fare nuova impresa

Sonia

Primato per il Nuorese e l’Ogliastra: sono le province ideali dove fare nuova impresa

venerdì 14 Luglio 2023 - 10:39
Primato per il Nuorese e l’Ogliastra: sono le province ideali dove fare nuova impresa

imprenditori

C’è un triste primato per l’Isola ma una buona notizia per il Nuorese e l’Ogliastra. Secondo l‘Ufficio Studi di Confartigianato, infatti, la Sardegna è penultima tra  le regioni italiane che offrono alle
“nuove idee imprenditoriali” le migliori condizioni per lavorare e creare attività economiche ma pur registrando una “bassa performance”  tra le province sarde, il Nuorese e l’Ogliastra (al 79esimo posto con indice di 476)  risultano essere i territori ideali dove poter investire. Seguono Oristano, 83esimo posto con indice 458, Cagliari, 87esimo posto con indice 437, Sud Sardegna, 87esimo posto con indice di 437 e Sassari-Gallura, 104esimo posto con indice di 386.

Il paradiso per gli imprenditori è la  Lombardia (indice pari a 798 punti ovvero elevata performance) seguito dal Piemonte (770 punti). In coda, come detto, ultimo il Molise (376 punti) e penultima la Sardegna (384 ovvero “bassa performance”), con una media nazionale di 627 punti .

A livello provinciale il terreno più fertile è a Cuneo, seguita da Bergamo e Vicenza. All’altro capo della classifica le condizioni più difficili per l’occupazione e la voglia di fare impresa dei giovani si riscontrano a Siracusa, Taranto.

La classifica delle regioni e delle province “amiche” delle nuove generazioni  -come già detto- è stata stilata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha analizzato i dati UnionCamere-Infocamere del 2023, e contiene l’indice dei territori a misura di giovane per impresa e lavoro che monitora le condizioni dell’habitat sulla base di tredici indicatori che comprendono, tra gli altri, il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola-impresa, la diffusione dell’apprendistato, il saldo migratorio dei giovani all’estero o altre regioni.

Gli ultimi dati dicono anche come in Sardegna siano attive 14.553 imprese giovanili ovvero l’8,5% di tutte le imprese sarde. Quelle femminili giovanili sono 4.267 e quelle gestite da giovani stranieri
sono 1.435. Le under 35 artigiane sono 2.616, di cui 686 femminili e 153 gestite da stranieri.

«Questa Italia a velocità diverse per l’ambiente che circonda i giovani – Riccardo Porta, giovane artigiano sardo e componente della Giunta Nazionale di Confartigianato Giovani Imprenditori – da un lato favorisce l’attività di 522.086 imprese guidate da under 35 in tutta Italia, dall’altro è all’origine del nostro record negativo in Europa».  «Nell’Isola preoccupa anche il fatto che meno di 1 impresa
giovanile su 5 sia artigiana (il 17,98%) – continua Porta – significa che il tessuto artigiano invecchia e fatica a rinascere: questo ci deve far riflettere sulle evidenti criticità sulla vocazione imprenditoriale artigiana dei giovani. E l’andamento demografico negativo, giustifica solo una parte di questa flessione».    «I giovani sono il futuro del made in Sardegna e Made in Italy – rimarca Porta – ma il 21,4% dei giovani tra i 15 e 29 anni che non cerca lavoro e non studia, i cosiddetti NEET, soprattutto in Sardegna, rappresenta un assurdo “spreco”, una vera e propria emergenza da affrontare rapidamente. L’Anno Europeo delle Competenze sia l’occasione per cambiare davvero, facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola e imprese per trasmettere il “saper fare”, su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda». .

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