Nuoro. IsReal entra nel vivo con cinque film e “scenari sardi”

Sonia

Nuoro. IsReal entra nel vivo con cinque film e “scenari sardi”

martedì 13 Dicembre 2022 - 17:33
Nuoro. IsReal entra nel vivo con cinque film e “scenari sardi”

ISRE, presentazione di IsReal (foto S.Meloni)

Entra nel vivo IsReal con cinque film (4 in concorso) nella seconda giornata del festival del cinema del reale a Nuoro. Alle 21 Arbores del nuorese Francesco Bussalai per la neonata sezione “Scenari sardi”.

«Una partenza da grande impatto con Eami (Paraguay, Germania, Argentina, Messico, Paesi Bassi, Francia, USA 2022, 85’), primo film in concorso di Paz Encina candidato a rappresentare il paese di origine agli oscar.

Domani, IsReal, il Festival del cinema reale entra nel vivo con una giornata ricchissima di proiezioni. Si inizia alle 16 con il film in concorso Sorta nostra di Michele Sammarco (Italia 2022, 20’); a seguire May the Earth Become the Sky di Ana Vîjdea (Belgio, Ungheria, Portogallo, Romania 2022, 15’); terza proiezione  Brave Di Wilmarc Val (Francia 2021, 25’); ancora alle 18 Reconciliation di Marija Zidar (Slovenia, Serbia, Montenegro, Kosovo 2021, 82’) ed infine alle 21 per la nuova sezione Scenari sardi Àrbores di Francesco Bussalai (Italia 2021, 62’).

Dopo la serata inaugurale di ieri si aggiungono oggi altri 4 film in concorso, 3 corti e un lungo. Tutte opere di spiccata originalità che testimoniano di un cinema documentario attento alle tradizioni ma anche desideroso di spingere lo sguardo oltre le incertezze del futuro, e in cui antichi usi e rituali persistono in una contemporaneità sempre più volta a una modernizzazione talvolta spaesante. A queste si aggiunge, con modalità simili, Arbores di Francesco Bussalai, indagine locale ma aperta alla storia sul secolare disboscamento della Sardegna, un lavoro incisivo e lucido che parla di noi e del territorio che ci circonda”, ha sottolineato il direttore artistico di IsReal Alessandro Stellino.
Ecco nel dettaglio la descrizione dei film in programmazione domani mercoledì 14 dicembre, seconda giornata di IsReal, in ordine di proiezione dalle 16 alle 21.

Sorta nostra di Michele Sammarco: Michele e Maria hanno trascorso tutta la loro vita a lavorare come contadini nel loro piccolo paese in Puglia. A più di ottant’anni d’età, si recano puntuali nei campi quando arriva la stagione del raccolto. Osservano gli ulivi che hanno piantato quando erano giovani: l’orgoglio di una vita di fatiche e una fonte di sostentamento per la famiglia. Oggi le olive giacciono a terra, poiché nessuno le raccoglie più come un tempo. Il regista Michele Sammarco è il nipote dei due anziani protagonisti, porta lo stesso nome e cognome di suo nonno paterno, filma i loro volti e le mani segnate dal lavoro nei campi con tenerezza e vicinanza. Stanno seduti in casa, conversano, vanno a passeggiare. Sorta nostra è una commovente riflessione sul passaggio del tempo, che mostra con grande malinconia le conseguenze dell’esodo rurale nel sud Italia. Dal senso di rassegnazione, tuttavia, emerge un sentito omaggio a due testimoni di un mondo contadino ormai scomparso da salvare dall’oblio.

May the Earth Become the Sky di Ana Vîjdea: È possibile condurre una vita guidata dall’ascetismo, lasciando alle spalle ogni legame con la propria famiglia? Maria è una donna di mezza età che vive immersa nella fede. La videocamera racconta ogni gesto della sua vita quotidiana: il ritmo lento della panificazione, la raccolta delle olive, una preghiera collettiva in riva a un mare burrascoso. In questa rigida e costante pratica di devozione, tuttavia, si insinua un dilemma esistenziale: il bisogno di riconnettersi con il proprio figlio. May the Earth Become the Sky è un film che riflette sull’amore e sulla fede: un’opera di contemplazione, in cui il salmodiare continuo della preghiera ricopre e carezza i tormenti e le ferite della protagonista come un velo. Ana Vîjdea realizza un’opera splendidamente filmata, di grande atmosfera e impatto emotivo. La camera si insinua nei pensieri della protagonista ed è capace di instillare con grande delicatezza un dubbio cruciale: la religione è la cura o un palliativo per il nostro dolore?

BRAVE Di Wilmarc Val è un corto d’osservazione che esplora il legame e la tensione post-coloniale in seno al complesso rapporto tra la forzata integrazione in Francia e le tradizioni locali delle Antille, Brave racconta il mondo del misticismo voodoo attraverso la storia di Cébé. Impiegata come signora delle pulizie in Francia, la donna torna ad Haiti per celebrare la cerimonia funebre in onore di sua madre: quando muore una Mambo – sacerdotessa voodoo – è infatti dovere dei figli celebrare la divinità cui era devota. Nel rito, culto sincretistico di origine africana praticato prevalentemente dalla popolazione discendente dagli schiavi deportati nell’isola dopo lo sterminio della locale comunità indiana, hanno una funzione preminente le danze rituali, vero trattamento coreutico-musicale di una possessione da parte di figure divine, che nel film vengono mostrate con un’intensità e una prossimità di rara potenza pittorica e sensoriale, e da un punto di vista interno che trascende qualunque prospettiva puramente antropologica.

Reconciliation di Marija Zidar: Secondo l’eredità secolare del Kanun albanese, antico corpus di leggi tribali che ancora regola la convivenza nelle comunità più remote del Paese, ogni omicidio deve necessariamente essere vendicato nel sangue oppure venire pubblicamente perdonato dalla parte lesa secondo uno specifico rituale tradizionale. Così, quando una diciottenne viene uccisa in un aspro regolamento di conti familiare il padre, in lutto, è tormentato a causa delle pressioni che riceve dal vescovo locale e dal presidente di una ONG che gli chiedono non solo di perdonare l’assassino in carcere e la sua famiglia ma anche di riconciliarsi con loro, come l’antico codice richiederebbe. L’esordio al lungometraggio documentario della giornalista e sociologa Marija Zidar, frutto di cinque anni di ricerche e riprese, è un intenso ritratto comunitario in cui le leggi dell’uomo e persino la religione si confrontano con la persistenza di ancestrali radici culturali in un’opera che ha la portata di una tragedia greca del nostro tempo.

Arbores di Francesco Bussalai

Nel corso del XIX secolo l’80% delle foreste sarde è stato raso al suolo. La tremenda operazione di speculazione, giustificata dalla necessità di costruire le infrastrutture piemontesi e, dopo il 1861, del nuovo stato unitario, è il tributo che l’isola ha pagato alla dominazione di casa Savoia, dando vita a quel paesaggio brullo e arido che ancora oggi caratterizza la Sardegna. Gli alberi del monte Ortobene, vicino a Nuoro, hanno subito la medesima sorte degli altri boschi dell’isola. A distanza di più di un secolo, dopo il passaggio degli speculatori, dei taglialegna, dei carbonai e degli incendi, la foresta ricresce e prende nuovamente vita.  Àrbores ricostruisce la storia della trasformazione del paesaggio della Sardegna, che lascia ancora oggi le sue ferite indelebili. Riprendendo il saggio di Fiorenzo Caterini Colpi di scure e sensi di colpa e le narrazioni di Grazia Deledda, il regista Francesco Bussalai offre un lavoro sulla memoria perduta della Sardegna, raccogliendo testimonianze che demistificano visioni ormai consolidate e radicate sul paesaggio isolano.

IsReal prosegue giovedì 15 dicembre

16:00

Focus Michelangelo Frammartino

Il dono

di Michelangelo Frammartino

(Italia 2003, 80’)

18:00

Scenari sardi

Arbatax!!

di Helena Falabino

(Italia 2021, 20’)

a seguire

Rondò Final

di Gaetano Crivaro, Margherita Pisano, Felice D’Agostino

(Italia 2021, 51’)

21:00

Concorso

Mother Lode

di Matteo Tortone

(Francia, Svizzera, Italia 2021, 86’)

Venerdì 16 dicembre

16:00

Scenari sardi

Orune. Ogni andare è un ritornare

di Vittoria Soddu

(Italia 2022, 28’)

a seguire

Su donu

di Ferruccio Goia

(Italia 2022, 29’)

18:00

Focus Michelangelo Frammartino

Il buco

di Michelangelo Frammartino

(Italia, Francia, Germania 2021, 93’)

21:00

Concorso

Children of the Mist

di Hà Lệ Diễm

(Vietnam 2021, 92’)

Sabato 17 dicembre

11:00

Fuori concorso

Mondo cane

di Gualtiero Jacopetti, Paolo Cavara, Franco Prosperi

(Italia 1962, 102’)

16:00

Concorso

Haulaut

di Evgenia Arbugaeva, Maxim Arbugaev

(Regno Unito 2022, 25’)

a seguire

The Last One

di Fariz Ahmedov

(Azerbaijan 2021, 37’)

18:00

Concorso

Cantos que inondan el rio

di Germán Arango Rendón

(Colombia 2021, 72’)

21:00

Focus Michelangelo Frammartino

Le quattro volte

di Michelangelo Frammartino

(Italia, Svizzera, Germania 2010, 88’)

Domenica 18 dicembre

17:00

Fuori concorso

Annie Ernaux – I miei anni Super 8

di Annie Ernaux, David Ernaux-Briot

(Francia 2022, 61’)

19:00

Cerimonia di premiazione

a seguire

Fuori concorso

Badabò

di Stefano Cau

(Italia 2022, 52’)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Sostieni l'informazione libera e indipendente di Cronache Nuoresi