Un appello affinché si sostenga la causa del popolo curdo è stato lanciato da Nuoro.
L’occasione è stato un incontro organizzato venerdì scorso dall’associazione Migrantes alla biblioteca Satta.
L’avvocato Stefano Manironi referente dell’associazione ha coordinato il dibattito nel quale sono intervenuti diversi esponenti d nazionalità curda appartenenti ad associazioni che operano per la causa e il professore Rino Malinconico, docente di filosofia, della Rete Kurdistan.
La questione curda è molto complessa è quella di un popolo che vive in continuo stato di guerra, costretto anche all’esodo.
Abdullah Öcalan detto APo il loro leader fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan e attuatore del confederalismo democratico teorizzato in precedenza da Murray Bookchin, dopo essere stato catturato a Nairobi, in Kenya, il 15 febbraio 1999, è stato condannato a morte il 29 giugno 1999 per attività separatista armata, considerata come terrorismo da Turchia, Stati Uniti e Unione europea. La pena è stata commutata in ergastolo nel 2002, allorché la Turchia ha abolito la pena di morte. Da allora è nell’isola-prigione di İmralı.
Una struttura costruita solo per lui nel Mar di Marmara, dove nonostante le restrizioni imposte, riesce a coltivare i suoi pensieri.
Apo per visioni politiche è stato paragonato durante il convegno a Gramsci e per qualità morali a Mandela: quello che propone non è valido solo per il Kurdistan ma vale per tutti i popoli in quanto stiamo vivendo un periodo di guerra che potrebbe ampliarsi.
F.Nieddu