“Rompiamo il silenzio sull’Africa”: l’appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti

Franceschino Nieddu

“Rompiamo il silenzio sull’Africa”: l’appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti

martedì 23 Agosto 2022 - 09:37
“Rompiamo il silenzio sull’Africa”: l’appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti

Padre Alex Zanotelli

«Scusate se mi rivolgo a Voi in questa torrida estate ma è la crescente sofferenza dei più poveri e emarginati che mi spinge a farlo, non chiedo atti eroici, ma far passare ogni giorno qualche notizia per far capire al popolo italiano i drammi che vivono tanti popoli dell’Africa» – cosi inizia l’appello che padre Alex Zanotelli, missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore dell’Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace,  rivolge ai giornalisti italiani. «So che gli organi d’informazione sono integrati nel mercato globale e sono nelle mani di potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha poco spazio per scrivere cosa accade in Africa, mi appello a voi giornalisti, come giornalista, affinché abbiate il coraggio di rompere la cortina di silenzio che avvolge il continente africano».

«È inaccettabile il silenzio sui seguenti paesi:  Sud Sudan il più giovane stato dell’Africa, dove è in corso una guerra civile che ha causato trecentomila morti e milioni di persone in fuga; nel Sudan dove un regime dittatoriale  in guerra contro il popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Dafur;  Somalia  una guerra civile da oltre trent’anni provoca milioni di rifugiati interni ed esterni; Eritrea dove un regime dei più oppressivi al mondo provoca centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa;  Centrafica dilaniato da una guerra civile che non finisce mai; così come nella zona saheliana del Ciad al Mali dove gruppi jihadinisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera; in Libia è in atto uno scontro di tutti contro tutti causato dalla guerra contro Gheddafi; come nel cuore dell’Africa in Congo da dove arrivano i nostri minerali preziosi».

«Non si può restare indifferenti su trenta milioni di persone a rischio di fame in Etiopia, Somalia, Sud Sudan, nord del Kenia, vicino al lago Ciad, secondo l’ONU è presente la peggiore crisi alimentare degli ultimi 50 anni, come non si può stare in silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischiano a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile, senza contare che anche in questa parte del mondo è ancora diffusa la lebbra. Non si può non considerare che l’Italia vende armi pesanti e leggere a questi paesi che incrementano guerre e costringono a fuggire milioni di profughi, lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro. Se non si conosce questa realtà è chiaro che il popolo italiano non capirà mai perché tanta gente rischia la propria vita per arrivare da noi e questo crea la paranoia dell'”invasione″, alimentata da parte dei xenofobi. Questa situazione forza i governi europei – continua Zanotelli –  a bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact  contratti con i governi per bloccare i migranti».

«L’ONU prevede per il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici – prosegue il Missionario – i nostri politici gridano “aiutiamoli a casa loro″ dopo averli saccheggiati per secoli, e continuiamo a farlo con una politica in favore delle banche e dall’ENi a Finmeccanica, il Mare Nostrun è diventato il Cimitero Nostrum dove sono naufragati decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando l’Europa, non possiamo restare in silenzio davanti ad una altra Shoah che si svolge sotto i nostri occhi, per questo – conclude – invita i giornalisti a rompere il silenzio-stampa sull’Africa con una lettera firmata da migliaia di giornalisti da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alla grandi testate nazionali. È se fosse la FNSI a prendere questa iniziativa sarebbe molto utile ed incisivo».

F.Nieddu

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