La polemica. Quando l’arte di Paolo Fresu si scontra con la visione folkloristica della Sardegna dell’assessore Gianni Chessa

Sonia

La polemica. Quando l’arte di Paolo Fresu si scontra con la visione folkloristica della Sardegna dell’assessore Gianni Chessa

giovedì 14 Luglio 2022 - 17:41
La polemica. Quando l’arte di Paolo Fresu si scontra con la visione folkloristica della Sardegna dell’assessore Gianni Chessa

Paolo Fresu e Gianni Chessa

FRESU – Il trombettista jazz PaoloFresu conosciuto in tutto il mondo non si inchina al volere dell’assessore al Turismo Gianni Chessa e si ribella alla sola immagine di una Sardegna folkloristica.

Il pomo della discordia sono i bandi pubblicati da detto Assessorato per l’organizzazione di eventi, ed è qua che sbotta Fresu dai social: “Sono stati concessi € 750.000 al cartellone delle manifestazioni di turismo esperienziale e € 1.700.000 al cartellone di quelle folkloristiche e tradizionali. Non spetta a noi discutere il valore delle manifestazioni né l’incidenza turistica, economica e di immagine dentro e fuori la Sardegna” dice Fresu che aggiunge: “Se la Sardegna è una isola-continente (lo scrisse Marcello Serra nei primi anni Sessanta) questa deve raccontare tutta la sua ricchezza culturale e storica che è fatta di folklore e di tradizioni oltre che di linguaggi contemporanei e innovativi”.

LA POLEMICA – Oggetto del contendere e dello dura presa di posizione del jazzista sono i bandi relativi al triennio 2022-2024 coi quali sono stati destinati alle manifestazioni dello spettacolo e della cultura solo € 400.000 annui a fronte dei già esigui € 700.000 del precedente, annullato dal TAR e dal Consiglio di Stato in quanto il click day è stato ritenuto illegale. Al settore, pertanto, nonostante la fatica di organizzare manifestazioni in tempo di pandemia non sarebbe stata assegnata – secondo Fresu – alcuna risorsa.

“Trattandosi di investimenti pubblici – conclude Fresu – dovrebbero essere i cittadini a valutare se le scelte fatte siano corrette e rispettose di quelle che dovrebbero essere le istanze e i bisogni della nostra isola. Invito l’assessorato al Turismo Regione Sardegna a non utilizzare più la mia immagine nonché quella del festival TIME IN JAZZ… in quanto lo slogan altisonante di una Sardegna estiva a suon di musica (così recita la pubblicità sul sito dell’Assessorato a questo link: https://www.sardegnaturismo.it/it/estate-2022-suon-di-musica ) non collima con la volontà di sostenerla”.

CHESSA – Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore Chessa, che ribatte laconicamente alle domande dei giornalisti: “Fresu non faccia domande di contributi, e a quel punto non apparirà sui siti istituzionali. Ma finché partecipa, gli uffici possono utilizzare la sua manifestazione per promuovere il turismo nell’Isola. Io alla cultura, complessivamente, sto dando 4 milioni e 600mila euro. Per me la cultura è quella identitaria, delle tradizioni, le launeddas, la chitarra e i canti a tenore. Non jazz e tromba”

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