Licenziamenti dei russi in Costa Smeralda: “Subito misure di sostegno per i lavoratori”

Sonia

Licenziamenti dei russi in Costa Smeralda: “Subito misure di sostegno per i lavoratori”

mercoledì 16 Marzo 2022 - 11:38
Licenziamenti dei russi in Costa Smeralda: “Subito misure di sostegno per i lavoratori”

Uno scorcio del porticciolo in Costa Smeralda

«Purtroppo anche in Sardegna le vittime collaterali della guerra in Ucraina hanno nomi e cognomi: padri e madri di famiglia che nei giorni scorsi sono stati licenziati in tronco dai magnati russi possidenti di residenze di lusso in Costa Smeralda. Di fronte a un’azione dalle conseguenze devastanti, ritengo sia necessario e urgente che la Regione intervenga per sostenere con azioni di tutela e, se necessario, misure economiche di sostegno, tutti i lavoratori che da un giorno all’altro sono stati lasciati a casa».

«Le sanzioni economiche decise dall’Ue contro la Russia di Putin per far cessare questo terribile conflitto armato che ha già provocato migliaia di morti – prosegue Li Gioi (M5s) – hanno colpito gli oligarchi vicini a Putin, i quali hanno reagito in modo repentino nei confronti di tutto il personale impiegato nelle loro residenze di lusso in Costa Smeralda. Come denunciato dalla Cisl Gallura, tantissimi giardinieri, manutentori, addetti alla sicurezza e amministratori, hanno ricevuto lettere di licenziamento amare e dagli effetti immediati, mentre altrettante imprese edili locali impegnate in lavori di riqualificazione e manutenzione delle proprietà immobiliari dei magnati russi hanno dovuto lasciare le commesse già assegnate».

Così il consigliere regionale del M5s Roberto Li Gioi ha presentato un’interrogazione al Presidente Solinas e alla Giunta per chiedere l’immediata tutela dei lavoratori licenziati dai magnati russi residenti in Gallura colpiti dalle sanzioni economiche imposte dall’Ue alla Russia con l’obiettivo di porre fine alla guerra.

«In Gallura, secondo l’Osservatorio Sardegna turismo, trascorrono le vacanze oltre 40 mila russi, per un totale di 220 mila presenze. Il giro d’affari che ne deriva, tra diretto e indotto, ammonta a circa 80 milioni di euro. Pertanto si fa sempre più concreto il rischio che, dopo gli anni bui e la grave crisi economica legata alla pandemia, anche per il 2022 si possa prefigurare una stagione nera e una pesante riduzione dell’occupazione».

«La Regione- conclude il consigliere pentastellato – non può restare indifferente e voltarsi dall’altra parte. Credo sia quindi opportuno valutare al più presto quali interventi mettere in atto per tutelare chi, senza colpa alcuna, ha perso la certezza del presente e del futuro».

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