Chiusura hospice: un esposto alla Procura di Nuoro per interruzione di servizio

Salvatore

Chiusura hospice: un esposto alla Procura di Nuoro per interruzione di servizio

venerdì 16 Aprile 2021 - 13:58
Chiusura hospice: un esposto alla Procura di Nuoro per interruzione di servizio

Lenzuolo di protesta per la riapertura dell'Hospice (foto S.Novellu)

«La sospensione dei ricoveri all’hospice di Nuoro non è solo uno schiaffo alle sofferenze dei malati in fine vita e ai loro familiari ma si configura come una violazione della legge 38 del 2010 che inserisce le cure palliative tra i Livelli essenziali d’assistenza. Per questa ragione, ieri pomeriggio, dopo aver appreso dell’ultima drammatica odissea di un malato, ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Nuoro». Lo dichiara la parlamentare Mara Lapia, componente della Commissione affari sociali e sanità della Camera dei deputati che, intervenuta in più occasioni sulle criticità del servizio diretto dal dottor Salvatore Salis e, da ultimo, sulla sospensione dei ricoveri per la mancanza di specialisti, si è rivolta alla magistratura nuorese.

«Ieri – dichiara la deputata Lapia – per la quarta volta in pochi giorni, la struttura ha dovuto rifiutare un nuova richiesta di ricovero da parte di un paziente, già ricoverato nella Chirurgia dell’ospedale “San Francesco” per un doppio tumore metastatico, che necessiterebbe della somministrazione delle cure palliative. Nuoro ha indirizzato il paziente all’hospice di Oristano ma anche quest’ultima struttura, a causa di una importante lista d’attesa dovuta proprio alla sospensione dei ricoveri nel capoluogo barbaricino, non ha potuto accogliere il paziente in fine vita».

Alla luce di questi ultimi, gravissimo avvenimenti, per la deputata Lapia è importante che la Procura della Repubblica valuti la sussistenza di possibili profili penalmente rilevanti. «Ho segnalato questi fatti all’autorità giudiziaria – dichiara a riguardo – perché ritengo sia necessario venga fatta chiarezza sulla mancata continuità assistenziale di una struttura che, attraverso la somministrazione delle cure palliative e della terapia del dolore, realizza un approccio globale e multidisciplinare al paziente ed alla sua famiglia allo scopo di migliorare la qualità del fine vita. L’assistenza nella struttura dello Zonchello è dunque un servizio fondamentale a sostegno dell’intera comunità, servizio che non può essere interrotto per l’incapacità gestionale dei vertici di Ats-Assl e l’inadeguatezza politica della Regione. I proclami della direzione ASSL sull’arrivo di due medici – è la sua conclusione- lasciano il tempo che trovano: serve, invece, che l’hospice riapra subito i battenti per assicurare il diritto inviolabile dei malati in fine vita ad accomiatarsi dignitosamente».

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