Nuoro e la sua storia continuano a sgretolarsi: nuovo crollo a Santu Predu

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Nuoro e la sua storia continuano a sgretolarsi: nuovo crollo a Santu Predu

giovedì 08 Aprile 2021 - 08:29
Nuoro e la sua storia continuano a sgretolarsi: nuovo crollo a Santu Predu

Crollo di calcinacci in via Chironi a Nuoro

Continuano a sgretolarsi le poche tracce superstiti di una storia, quella di Nuoro, di cui ormai rimane ben poco di intatto, almeno di quello tangibile. Dopo lo scempio perpetrato negli anni Sessanta e Settanta quando, nel nome di un ammodernamento improvvisato, si diede vita alla scriteriata demolizione di alcuni dei più significativi edifici storici cittadini, su tutti la Rotonda carceraria di via Roma e il palazzo Mereu al Corso Garibaldi, sede anche del Municipio e del mercato civico cittadino, il primo per lasciare spazio a quella informe e inutilizzata colata di cemento e il secondo per lasciare spazio ai locali dell’attuale Banco di Sardegna, un tutto vetro e alluminio anodizzato che poco o nulla si armonizza con le architetture che lo circondano, oggi assistiamo inermi al compiersi degli effetti del tempo e dell’abbandono su uno dei rioni storici e più caratteristici Nuoresi,  quello di Santu Predu.

Si fa un gran parlare di Atene Sarda, si è avuta l’arditezza di candidare il capoluogo barbaricino a Capitale della Cultura, ma nel nome di cosa, del passato? Il passato è passato, anche se l’eco delle sue voci continua a echeggiare fortemente. Ma oggi, cosa resta di quel passato? Cosa stiamo facendo per salvaguardarlo? Abbiamo la vocazione turistica ma cosa offriamo da vedere al visitatore? È vero, i musei non mancano, e anche di livello, ma un turista che Nuoro la conosce solo attraverso la letteratura e si avventura per i suoi viottoli cosa trova oggi? Rovine, solo rovine, o poco più. Si fa un gran parlare di identità, e in genere ci si limita a circoscrivere il discorso alla lingua, alle pagine della storia o ad altre utopie, ma anche l’architettura tipica ne è un segno, un tratto distintivo unico del territorio, e ogni paese o città ne ha una, se è stata in grado di salvaguardarla. E Nuoro è stata capace di tutelare la propria?

Crollo di calcinacci in via Chironi a Nuoro

Crollo di calcinacci in via Chironi a Nuoro

Su quella parte del centro storico gli ultimi inverni hanno avuto effetti nefasti, sono crollate ben due abitazioni (APPROFONDISCI), un’altra è stata fatta demolire per questioni di sicurezza (APPROFONDISCI), sono avvenuti diversi crolli parziali (APPROFONDISCI), ma non è finita. Poche ore fa e a pochi metri dagli episodi citati, in via Chironi c’è stato un’altro cedimento, meno grave dei precedenti, certo, ma a osservare le condizioni in cui versa lo stabile interessato non c’è da aspettarsi nulla di buono, così come per quelli che lo circondano.

Crollo di calcinacci in via Chironi a Nuoro

Crollo di calcinacci in via Chironi a Nuoro

Le tracce di intonaco fresco sulla facciata da cui, nella tarda serata di eri, si sono staccate ampie porzioni di calcinacci, lasciano intendere che ci si era accorti che qualcosa non andava e si era intervenuti in maniera parziale, mettendo una toppa, come in genere accade. Ma non è bastato. Come da copione il crollo è avvenuto comunque, per fortuna nessun passante si è fatto male, la strada è stata transennata, per ragioni di sicurezza, e ora non resta che augurarsi di non dover assistere all’ennesima demolizione.

Questa volta, infatti, non ci troviamo in un punto qualsiasi della città, siamo alle spalle della casa natale del senatore Chironi e di fianco a quella che fu la sede del palazzo Civico all’epoca dei moti de Su Connottu, quindi in un punto focale della storia nuorese.

Fino a quando la città, i suoi amministratori e i rappresentanti politici del territorio in Regione e al Governo nazionale continueranno a essere spettatori passivi di tutto questo?

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