Una vicenda paradossale quella della mamma di Baressa che chiede che sia fatta luce sulla sorte della propria figlioletta. Assieme a lei, il movimento del Popolo della famiglia, il consigliere comunale di Oristano Patrizia Cadau e tutta la stampa sarda.

Michela donna e madre sottoposta a continue violenze da parte del marito, siamo e nel 2018 e lei, stanca di vivere nell’inferno decide di denunciare i maltrattamenti ad opera del marito. Nel tentativo di proteggere la figlia, decise poi di trasferirsi momentaneamente a casa dei genitori. Questa scelta estrema, le valse l’accusa di “ sequestro di minore”. Per questo motivo, il tribunale decise di separare la piccola Bea dalla madre per affidarla al padre di Viterbo, già accusato di violenze.

Per questo reato Michela dovrà comparire lunedì mattina al tribunale di Oristano e l’appello è quello di sostenere una mamma che ha fatto solo ed esclusivamente il proprio dovere nel proteggere il figlio.

Attualmente la piccola è sotto la custodia del padre e si trova a Viterbo e ha la possibilità di sentire pochissime volte la madre, come ha denunciato il consigliere Pau nei giorni scorsi sui social: “La mamma non può vederla da tempo, la può sentire in tempi contingentati in cui piange e dice che vuole tornare da lei, a casa sua; i nonni materni, le zie e gli zii che l’hanno amorevolmente cresciuta da quando aveva pochi mesi, non possono neppure sentirla”.

«Come movimento politico, chiediamo alla Magistratura di avviare immediatamente delle indagini per conoscere la situazione attuale della piccola Bea e chiediamo alla stampa di occuparsi di questo caso e far emergere questa vicenda che è stata messa nel dimenticatoio per troppo tempo».