La conferenza stampa di fine anno del Premier Conte: dal Recovery found al Covid

Sonia

La conferenza stampa di fine anno del Premier Conte: dal Recovery found al Covid

mercoledì 30 Dicembre 2020 - 13:06
La conferenza stampa di fine anno del Premier Conte: dal Recovery found al Covid

La conferenza stampa di fine anno del Premier Conte

La tradizionale conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, inizia con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Covid.

Il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna

Ha introdotto la conferenza di fine anno del presidente del Consiglio, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Carlo Verna.

«Il 2020 ha portato grandi lutti, oltre a quelli causati da coronavirus, importanti nella “nostra giovinezza”, come Diego Armando Maradona e Paolo Rossi” e nel nel campo del giornalismo “il nostro maestro Sergio Zavoli e il presidente storico dell’Ordine Gianni Faustini e quello del Friuli». Poi Verna ha citato altri nomi come per lo sport Kobe Bryant o per la musica e lo spettacolo Ezio Bosso Ennio Morricone e Gigi Proietti. 

La conferenza stampa di fine anno del Premier Conte

La conferenza stampa di fine anno del Premier Conte

Querele-Bavaglio e Inpgi

«Sul tema delle querele bavaglio ci sono varie proposte in Parlamento, è opera di trovare una soluzione e da parte del governo c’è piena disponibilità. Dobbiamo far sentire la solidarietà delle istituzioni a quei giornalisti che si ritrovano a lavorare sotto minaccia», ha detto il presidente Conte che ha chiarito: «È stato riattivato l’osservatorio per i cronisti minacciati. Dobbiamo far sentire la vicinanza delle istituzioni a chi lavora sotto minaccia». E sull’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi): «L’equo compenso è questione complicata. Si sta diffondendo la fascia del precariato sempre di più. Possiamo auspicare che si allarghi la platea contributiva anche ai comunicatori, per consentire all’Inpgi di camminare sulle gambe proprie».

Recovery Fund.

«Dobbiamo assolutamente affrettare delle risposte che il paese attende: oggi la manovra, poi il Recovery. In questi giorni ci sono stati incontri con le varie delegazioni dopo che hanno fatto pervenire degli appunti critici, adesso con i vari progetti selezionati come eleggibili dobbiamo fare una sintesi politica. Va fatta nei prossimi giorni, non esistono giorni di festa. È chiaro che un atteggiamento di critica costruttiva ci permette di fare questa sintesi, io conto di andare in Consiglio dei ministri già ai primi giorni di gennaio e poi subito in Parlamento. Penso che per metà febbraio possiamo essere pronti», ha risposto Conte alla domanda posta da un giornalista.

Credibilità del governo “da non disperdere”.

«Questo è un governo politico che ha dato all’Italia, nella guerra al Covid, una grande credibilità che non deve essere dispersa. Non possiamo permetterci di galleggiare, di procedere in questo clima di azione sospesa». «Il rischio – aggiunge il premier rispondendo ad una domanda sulla verifica di governo – è che ci chiudiamo in un palazzo e ne nascono dei discorsi astratti. Dobbiamo confrontarci nel merito e tutti saremo chiamati a prenderci le nostre responsabilità».

Nessuna sfida con Salvini sottolinea Conte a una domanda di un giornalista ma una politica aperta che non si consuma nelle stanze del palazzo ma con un confronto diretto con i cittadini.

  Vaccino e piano vaccinazione di massa. 

«Escludiamo l’ipotesi di una vaccinazione obbligatoria». «Farei subito il vaccino ma cercherò di rispettare le priorità», ha dichiarato Conte. «Ci sono tutte le premesse che l’Italia spesso considerata la Cenerentola sul piano organizzativo possa dimostrare di essere all’altezza questa grande sfida, un piano vaccinale senza precedenti. I primi risultati veri si avranno, a detta degli esperti, quando avremo vaccinato 10/15 milioni di cittadini e non credo avverrà prima di aprile. Allora si concluderà la fase 1», ha spiegato il premier. «Entro gennaio in Italia dovremo avere 2milioni 350mila vaccini: oltre a quello di Pfizer arriverà anche un altro vaccino, quello di Moderna, perché l’Ema dovrebbe pronunciarsi entro i primi di gennaio». «Il 27 dicembre si è tenuti il vaccino day, io avevo premuto con gli altri leader europei per questo fatto simbolico ma anche molto concreto. Noi abbiamo avuto in questo primo giorno 9750 dosi e poi partirà il piano che prevede 470mila dosi a settimana. Per quanto riguarda il piano, l’Italia ha fatto una scelta di grande prova democratica: il ministro Speranza è andato in Parlamento che ha approvato il 2 dicembre il piano vaccini anche con le categorie di priorità partendo da operatori socio sanitari e residenti e personale delle Rsa. Da questo punto di vista procederemo rispettando queste indicazioni, io lo farei subito ma cercherò di rispettare le priorità così come approvate dalla Camere e anche dalla Conferenza Stato Regioni. Avremo un piano vaccinale ben organizzato, ci sarà un grandissimo sforzo per una macchina molto complessa».

Le carceri in Italia. 

“Sono contento di aver incontrato Rita Bernardini (membro del Consiglio Generale del Partito Radicale ed ex deputata), anche perché ho saputo che dopo il mio incontro ha sospeso il digiuno. È chiaro che in un periodo così complesso ci sono ulteriori preoccupazioni per chi vive nelle carceri: nel complesso la situazione è sotto controllo perché su 53mila detenuti abbiamo riscontrato 844 casi di Covid di cui solo 35 sintomatici e 25 ricoverati. Io stesso ho verificato nella mia visita a Regina Coeli che le precauzioni ci sono, è ovvio che qualsiasi intervento più sistemico non può che passare da una sintesi politici. Comunque circa duemila detenuti hanno beneficiato di misure alternative. C’è comunque massima disponibilità a investire nell’edilizia e penitenziarie nell’assunzione di nuove forze di polizia penitenziaria», ha risposto Conte sul tema.

Scuole. 

Auspico che il 7 gennaio le scuole secondarie possano ripartire con una didattica integrata mista, quantomeno al 50%. Stiamo cercando di entrare in un’ottica di massima flessibilità, coinvolgendo i prefetti per trovare una sintesi: non è possibile decongestionare i flussi che si creano intorno alla scuola senza integrare comparti diversi. Bisogna lavorare a livello locale a seconda delle singole esigenze. Quintuplicare la flotta dei mezzi di trasporto per esempio non si può, ma abbiamo stanziato fondi per nuovi autobus e noleggio di mezzo privati».

Trasporti. 

«Il trasporto si è rivelato uno dei momenti più critici nella fase pandemica, perché se dovessimo rispettare il distanziamento, dovremmo quintuplicare la flotta dei mezzi di trasporto. ma abbiamo stanziato tre miliardi per sostituire la flotta dei bus e stanziato 390 milioni per favorire il noleggio dei mezzi privati. sono iniziative che vanno messe a terra a livello regionale», ha ragionato Conte nella conferenza stampa di fine anno.

Eventuale crisi di governo e programmazione della campagna elettorale?

«Nel momento in cui ho grande responsabilità e siamo qui per programmare, e io sono qui per programmare il futuro, non potrei mai distogliermi da questo obiettivo e mettermi a programmare una campagna elettorale. Non mi appartiene proprio questa prospettiva», ha chiarito Conte a proposito di ipotesi di ritorno alle urne in caso di crisi. E sugli ultimatum: «Ci sono due aspetti che non riesco a fare miei. Uno sono gli ultimatum, non appartengono a mio bagaglio. In ultimo discorso, l’ultimo fatto nel febbraio 1978, Moro ha detto che gli ultimatum non sono ammissibili in politica, significano far precipitare le cose e impedire una soluzione. Io sono per il dialogo e il confronto e trovare una sintesi per il paese». «Se verrà meno la fiducia di una forza di maggioranza ci sarà un passaggio parlamentare per verificare le responsabilità di ognuno, ma non voglio credere che in un contesto del genere si arrivi a questa soluzione: significherebbe perdere tutto il nostro patrimonio di credibilità».

Meccanismo europeo di stabilità (Mes) .

«A un tavolo di maggioranza si può discutere di tutto, fermo restando che parlando di Mes, l’ho già detto, sarà il parlamento a dover decidere se attivarlo o meno. Quello che va chiarito è che non possiamo usare tutti i prestiti in modo aggiuntivi, se lo facessimo avremmo vari inconvenienti», ha detto Conte. «Nel 2020, sul fronte dei fondi, non siamo riusciti a spendere il 60%. Quindi c’è un limite alla capacità di spesa».

Decessi in Italia

«Sul numero dei decessi lascio agli scienziati la risposta, gli esperti che indagano i fattori che hanno contribuito» a questi numeri dicono «che abbiamo la popolazione più anziana d’Europa, e inoltre in Italia si invecchia male, questo va associato alle abitudini di vita: li facciamo vivere con noi a differenza di altri paesi, tutto questo può aver contribuito al numero dei decessi», ha risposto Conte in merito al record di decessi in Italia rispetto ad altri paesi.

Terza ondata

«il sistema di monitoraggio sta funzionando ma bisogna capire se le varianti come quella inglese più contagiosa ma non più pericolosa ci spingerà a modificare qualche strategia nelle misure che stiamo adottando» ha detto Conte.

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