La notizia è trapelata nella tarda serata di ieri.
Secondo il sottosegretario di Stato alla Difesa Giulio Calvisi, a giorni dovrebbe aprire l’ospedale da campo del San Francesco di Nuoro, grazie alla dotazione di personale militare, per la precisione cinque medici e sei infermieri.
La struttura, dotata di 20 posti letto di terapia semintensiva allestiti dalla Croce Rossa Italiana, oltre ai medici e infermieri militari godrà del supporto del personale della Brigata Sassari.
Una buona notizia, giunta a pochi giorni dl sit-in di protesta dei sindaci (APPROFONDISCI) che, se dovesse realmente trasformarsi in realtà, potrebbe contribuire, non certo a risolvere, a risollevare la situazione ormai da incubo dei malati di Covid del Nuorese e non solo (APPROFONDISCI).
Il San Francesco, infatti, soffre la carenza di circa 130 medici ed è al centro di diverse polemiche che hanno portato ad un esposto del sindacato degli infermieri Nursind (APPROFONDISCI) sul quale la Procura ha già iniziato alcune verifiche sentendo la commissaria dell’emergenza Covid, Gesuina Cherchi.
«Ringrazio il Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze, Generale Luciano Portolano e il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, per aver messo in campo, in tempi molto brevi, tutto il supporto e le risorse necessarie per contribuire a soddisfare le esigenze dei cittadini nuoresi – spiega Calvisi . La Difesa continua, inoltre, a fornire anche in Sardegna un importante supporto nell’ambito dell’operazione Igea, dove sono già disponibili almeno 70 militari».
Nel frattempo, da ieri è operativo a Sassari il Drive-through della Difesa (DTD) mobile, dove i medici militari, per i prossimi 60 giorni, effettueranno i tamponi per la ricerca del virus. L’iniziativa sarà ripetuta anche a Cagliari, Nuoro e Oristano rispettivamente il 20, 24 e 26 novembre.
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