Chiudono Francia e Germania. Conte smentisce lockdown imminente in Italia

Salvatore

Chiudono Francia e Germania. Conte smentisce lockdown imminente in Italia

giovedì 29 Ottobre 2020 - 09:26

Da venerdì in Francia si chiude, sarà lockdown con l’unica eccezione delle scuole che resteranno aperte. La decisione è stata resa nota ieri sera dal presidente Emmanuel Macron. «In Francia e in Europa il virus accelera, ha detto Macron, è più che mai necessario dare un colpo di freno. Bar e ristoranti saranno chiusi in Francia a partire da venerdì e almeno fino al primo dicembre».

Il presidente ha ipotizzato almeno 400.000 morti in più entro qualche mese se non facciamo nulla. Di fatto, i nuovi contagi in Francia nelle ultime 24 ore sono stati 36.437, una cifra che resta di diverse migliaia al di sotto della fine della settimana scorsa, quando fu superata quota 50.000. Le vittime sono 244, per un totale di 35.785 decessi dall’inizio della pandemia. Il tasso di positività è fissato al 18,6%”

Anche la Germania corre ai ripari, e prepara una massiccia limitazione dei contatti su tutto il territorio della repubblica federale a partire dal 2 novembre. Tra le ipotesi la chiusura temporanea di bar e ristoranti mantenendo la consegna a domicilio e le ordinazioni da asporto. Le scuole e gli asili resteranno aperti anche a novembre così come i negozi al dettaglio e all’ingrosso che garantiranno il limite di un cliente ogni 10 metri quadrati. Gli sport professionali potranno proseguire a novembre soltanto senza pubblico mentre, più in generale, non sono consentiti incontri di oltre due nuclei abitativi insieme, e non si potranno superare le 10 persone. «Il ritmo del virus e della diffusione è particolarmente veloce. Viviamo una crescita esponenziale dei contagi – ha detto Angela Merkel. Se il ritmo resta questo si potrà arrivare al sovraccarico del sistema sanitario. È assolutamente chiaro che dobbiamo agire e adesso per evitare un’emergenza sanitaria nazionale». Il numero dei nuovi contagi da Covid in Germania, nelle 24 ore, con 14.964 casi, tocca un nuovo record, dopo quello segnato sabato scorso quando erano stati rilevati 14.714 contagi.

Anche in Spagna sono previste chiusure ma per il momento soltanto a livello regionale. Lo stato d’emergenza varato dal premier Pedro Sanchez qualche giorno fa ha dato la libertà alle regioni di chiudere i propri confini se necessario. Pare che a questo stiano pensando Andalusia, Madrid e Castilla y León che hanno già chiesto un parere ai loro comitati tecnico-scientifici in vista del ponte di Ognissanti. Il presidente dell’Andalusia, Juan Manuel Moreno, ha ammesso di essere «molto pessimista sulla possibilità di mantenere aperta la regione questo fine settimana. Il numero di ricoverati e di terapie intensive ci fa pensare che non sia il momento giusto per autorizzare flussi di persone che entrano e escono dalla regione».

Giuseppe Conte, intanto frena sulle voci circolate da settimane di un imminente lockdown in Italia: «Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti. L’obiettivo è riportare la curva sotto controllo» ha detto nel corso dell’incontro con i sindacati. «Preservando la salute pubblica si preserva anche il tessuto produttivo dei cittadini –  ha ribadito nel question time alla Camera spiegando che – la messa a punto del DPCM è finalizzata da un lato a preservare la tenuta del sistema sanitario nazionale e dall’altro a scongiurare un lockdown generalizzato che danneggerebbe ancor di più l’economia del Paese. Abbiamo inserito nel dl ristori misure di sostegno immediato anche a lavoratori e imprese non direttamente interessati dalle misure restrittive, i livelli di ristoro sono differenziati a secondo del pregiudizio subito dalle categorie».

«Allo stato – ha detto Conte – secondo lo studio del CTS in Italia “abbiamo uno scenario di tipo 3, con la possibilità di interruzione di alcune attività particolarmente a rischio, anche su base oraria, possibilità di lezioni scaglionate per la scuola, incremento dello smart working per decongestionare i trasporti… Siamo consapevoli che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidiemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano»

«Il governo ha confermato l’istituzione di tavoli permanenti per la soluzione delle criticità sui traporti. Il MIT sta valutando l’incremento del numero di corse in contemporanea con gli orari dove l’afflusso è maggiore. È evidente che ci sia un’oggettiva difficoltà di assicurare che le misure di sicurezza e distanziamento siano rispettate nel corso dell’intera giornata.  Abbiamo predisposto interventi volti a rafforzare la risposta sanitaria alla pandemia con risorse da 30 milioni di euro per tamponi rapidi con medici e pediatri. Nel momento in cui vi parlo – afferma Conte – credo sia stato annunciato il rinnovo del contratto di categorie che faciliterà proprio, tra le clausole inserite, il coinvolgimento di medici di base e pediatri di libera scelta nella somministrazione dei tamponi».

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