Emergenza Covid. A Nuoro ambulanze bloccate per ore al Pronto soccorso: personale 118 sul piede di guerra

Sonia

Emergenza Covid. A Nuoro ambulanze bloccate per ore al Pronto soccorso: personale 118 sul piede di guerra

martedì 20 Ottobre 2020 - 13:28
Emergenza Covid. A Nuoro ambulanze bloccate per ore al Pronto soccorso: personale 118 sul piede di guerra

Deposito di materiale potenzialmente contaminato dal Covid

Ambulanze del 118 con a bordo sospetti o positivi da Covid-19 bloccate per ore al Pronto soccorso del San Francesco di Nuoro. Nel girone infernale del servizio sanitario regionale, pur in piena emergenza sanitaria, succede anche questo.

La denuncia arriva direttamente dagli operatori sanitari del 118 evidenziano l’ennesimo episodio di criticità nella gestione di questa pandemia.

«Ieri, dopo la presa in carico di sospetto positivo, giunti al nosocomio nuorese alle 11.30, ci costretti ad attendere dentro il mezzo di soccorso assieme al paziente fino alle 16.30, in attesa del normale triage. Non eravamo solo noi a essere bloccati ma c’erano ben cinque ambulanze, compresa la medicalizzata. Si può solo immaginare la sofferenza di stare oltre cinque ore bardati con tuta, stivali, guanti, mascherina e caschetto protettivo, rischiando anche noi il collasso, con il viso deturpato dai dispositivi».

Un caos che oltre a minacciare la salute degli stressi operatori contribuisce a far aumentare notevolmente i tempi di intervento in tutto il territorio.

Gli operatori sono sul piede di guerra e, se non si provvede subito ad alleggerire una situazione ormai giunta al limite, annunciano che stanno valutando di interrompere il servizio perché «in queste condizioni non si può più garantire la gestione delle emergenze».

Una delle tende per il pretriage Covid abbandonata

Una delle tende per il pretriage Covid abbandonata

Nello sfogo di questo operatore la denuncia anche delle condizioni di abbandono delle due tende allestite per il pretriage Covid all’esterno del pronto soccorso all’inizio dell’emergenza sanitaria. «Ormai, una di queste è completamente sgonfia mentre l’altra è utilizzata come sala d’attesa per i pazienti dell’ospedale».

La denuncia, precisano gli operatori, non è un attacco verso personale medico sanitario costretto a lavorare anch’esso in condizioni disumane ma è ai vertici istituzionali e sanitari. «Medici e infermieri non centrano niente, anzi nel calvario di questa attesa ci vengono incontro, si avvicinano dove sostiamo con le ambulanze e ci chiedono come stiamo e verificando i parametri sanitari del paziente».

Un altro problema è legato alla sanificazione: «noi delle basi del 118, trasportiamo in ambulanza anche positivi al Covid che necessitano di un ricovero, dal loro domicilio all’ospedale. Qui, la sanificazione viene eseguita durante il percorso del trasporto del paziente all’interno della sala Covid, poi sul mezzo, ma non su di noi, che siamo quindi costretti a risalire sull’ambulanza (sanificata) con la tuta potenzialmente contaminata  per poi spostarci per la disinfezione in un container, dove dovrebbero essere predisposti tutti i presidi necessari, come i disinfettanti, guanti e bacinelle per igienizzare i piedi prima di entrare, che però non ci sono. Ci sono solo cumuli di tute sporche dentro scatoloni aperti, e qui si susseguono le squadre del 118, senza che nessuno provveda alla sterilizzazione dell’ambiente e degli oggetti».

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