Li Gioi (M5S): “Emergenza idrica in Baronia, nessun passo in avanti”

Sonia

Li Gioi (M5S): “Emergenza idrica in Baronia, nessun passo in avanti”

mercoledì 07 Ottobre 2020 - 09:42
Li  Gioi (M5S): “Emergenza idrica in Baronia, nessun passo in avanti”

«Sono trascorsi quasi nove mesi da quando il consigliere del Psd’Az Franco Mula ha annunciato la convocazione di un tavolo tecnico per la risoluzione dell’emergenza idrico-sanitaria che da anni interessa i Comuni serviti dall’impianto di potabilizzazione di Galtellì. Una situazione mai sbloccata che provoca notevoli disagi a centinaia di cittadini, costretti ancora oggi a dover acquistare l’acqua in confezione per usi alimentari. Ebbene, dopo le dichiarazioni rilasciate dal collega del Psd’Az i primi di febbraio di quest’anno, siamo in attesa di poter conoscere l’esito del tavolo tecnico dedicato alla risoluzione di questa problematica. Sempre che l’abbia convocato, perché altrimenti questa sarebbe la seconda promessa mancata, dopo quella del 22 luglio dell’anno scorso».

Questo l’intervento del consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi che il 4 febbraio scorso ha presentato un’interrogazione agli assessori regionali all’Ambiente, Lavori Pubblici e Sanità per sapere se la condotta adduttrice, fondamentale per la risoluzione di tali criticità e per la quale sono stati spesi 5 miliardi e mezzo di lire, fosse stata effettivamente ultimata e collaudata.

«A fronte di questo maxi stanziamento della Comunità europea destinato alla realizzazione di una condotta che avrebbe trasportato l’acqua dalla sorgente di Su Gologone all’impianto di potabilizzazione di Galtellì per soddisfare le esigenze dei Comuni di Orosei, Galtellì, Irgoli, Onifai e Loculi, quali sono stati i risultati raggiunti? Finora nessuno. I residenti lamentano le stesse problematiche da quasi vent’anni. Da tempo immemore la domanda è diventata anche un’altra: la condotta adduttrice, realizzata nel 2001, è mai stata collaudata? Per quale motivo non è mai entrata pienamente in funzione?»

«Alle popolazioni della Valle del Cedrino – prosegue Li Gioi – viene negato un diritto assoluto come quello all’utilizzo dell’acqua potabile pubblica. É inaccettabile che queste famiglie debbano acquistare l’acqua in bottiglia per cucinare sostenendo costi gravosi e talvolta proibitivi. Fatto ancora più allarmante è la presenza di allergie e intolleranze cutanee che negli abitanti della zona sembrano manifestarsi in misura maggiore rispetto alla media dei casi accertati sul territorio regionale. L’utilizzo di quest’acqua dalle caratteristiche dubbie, e potenzialmente inquinata, viene infatti impiegata in agricoltura, nell’allevamento, o utilizzata semplicemente per lavarsi. Possibile che un’emergenza di tali proporzioni non sia stata risolta in vent’anni? Non possiamo tollerare che la salute dei cittadini venga messa a repentaglio per l’inerzia della Regione».

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