Lisetta Bidoni: “Al San Francesco di Nuoro non si curano più le persone”

Sonia

Lisetta Bidoni: “Al San Francesco di Nuoro non si curano più le persone”

martedì 28 Luglio 2020 - 12:13
Lisetta Bidoni: “Al San Francesco di Nuoro non si curano più le persone”

L'arrivo di un'ambulanza al San Francesco di Nuoro (foto S.Novellu)

«La chiusura del reparto di Chirurgia del San Francesco di Nuoro per carenza di chirurghi, anestesisti e personale infermieristico non è un fulmine a ciel sereno, ma il naturale risultato di una politica regionale da diversi anni orientata a ridimensionare la sanità pubblica a favore di quella privata» lo afferma il candidato sindaco Lisetta Bidoni.

Lisetta Bidoni (foto S.Novellu)

Lisetta Bidoni (foto S.Novellu)

Una morte annunciata: già nel 2019 era stata convocata una riunione urgente in Assessorato per porre rimedio al rischio di chiusura dei reparti di Chirurgia, Neurochirurgia, Chirurgia Vascolare, Ortopedia e Urologia ribadisce la Bidoni ma «Niente è stato fatto».

Un taglio sempre più evidente negli ultimi mesi: da Nuoro i pazienti sono costretti ad andare al Mater Olbia, in Città aumentano le file di pazienti presso le strutture private in attesa di eseguire indagini strumentali (forse in queste non c’è il rischio di contrarre l’infezione?); cresce il numero di persone decedute per neoplasia dopo pochi mesi dalla diagnosi, il più delle volte diagnosi tardive perché non è stato più eseguito lo screening per neoplasie della mammella, del colon e della cervice uterina.

«La verità è che al San Francesco, l’unico ospedale e anche Covid del territorio, non ci sono più le condizioni per curare i malati sia nell’aria chirurgica sia nell’area medica. Non regge l’alibi che non ci sono specialisti perché, se li trovano le strutture private, li possono trovare anche le aziende pubbliche».

L’attuale drammatica situazione deriva dall’incapacità di programmazione. Basti pensare:

«È urgente aprire una vertenza con la Regione per garantire ai cittadini delle zone interne un servizio sanitario degno di questo nome con: la pluralità dell’offerta dei servizi ospedalieri e territoriali, il potenziamento del Servizio delle Cure Domiciliari e quello delle dotazioni strumentali negli ambulatori dei distretti,  l’abbattimento delle liste d’attesa il potenziamento dei Servizi di Igiene e Medicina Preventiva ad orientamento Sanità Pubblica, la riattivazione, potenziamento degli screening oncologici, l’ apertura di un ambulatorio per i controlli dei pazienti trapiantati come da mesi invocato dalla diverse associazioni e l’attivazione rapida dei concorsi per l’assunzione di personale a tutti livelli.

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