Silvia Romano: ” sono serena e la mia conversione è stata una scelta spontanea”

Sonia

Silvia Romano: ” sono serena e la mia conversione è stata una scelta spontanea”

lunedì 11 Maggio 2020 - 09:50
Silvia Romano: ” sono serena e la mia conversione è stata una scelta spontanea”

Silvia Romano mentre riabbraccia la madre e la sorella

Si parla di un riscatto pagato da un milione a quattro milioni e mezzo di euro

«Sono serena e durante il sequestro sono stata trattata sempre bene».  Dopo 18 mesi di prigionia  in Kenia e il suo arrivo in Italia dice così agli inquirenti. 

«Mi hanno assicurato che non sarei stata uccisa, e così è stato. In questi mesi sono stata trasferita frequentemente e sempre in luoghi abitati e alla presenza degli stessi carcerieri». Quantro alla sua conversione all’Islam, Silvia ha raccontato che «è successo a metà prigionia, quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata definendo la sua conversione all’Islam che ha definito «spontanea e non forzata. In questi mesi mi è stato messo a disposizione un Corano e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un pò di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi. Non c’è stato alcun matrimonio né relazione – ha raccontato ancora – solo rispetto. Mi sono spostata con più di un carceriere in almeno quattro covi, che erano all’interno di appartamenti nei villaggi -ha ricordato Romano- Loro erano armati ed a volto coperto, ma sono sempre stata trattata bene ed ero libera di muovermi all’interno dei covi, che erano comunque sorvegliati».

La giovane è scesa dalla scaletta dell’aereo con indosso una veste islamica verde, oltre alla mascherina anti-coronavirus. L’aereo che l’ha riportata nel suo paese è atterrato a Ciampino dove ad accoglierla, oltre ai familiari, erano anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La giovane, sorridente, ha salutato il premier Conte e il ministro di Maio e ha poi abbracciato a lungo i genitori e la sorella. La cooperante è stata liberata ieri in una zona non lontana dalla capitale della Somalia.

La giovane cooperante è apparsa in buona salute ed emozionata. «Grazie alle istituzioni», ha poi detto pochi istanti dopo l’arrivo. I giornali nazionali per il suo riscatto scrivono di una trattativa costata da un milione a quattro milioni e mezzo di euro da parte del Governo italiano. Per ora non ci sono ne smentite ne conferme.

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