Coronavirus. A Macomer rinviata l’apertura degli esercizi commerciali

Salvatore

Coronavirus. A Macomer rinviata l’apertura degli esercizi commerciali

lunedì 11 Maggio 2020 - 13:06
Coronavirus. A Macomer rinviata l’apertura degli esercizi commerciali

Macomer, la protesta delle Partite iva (foto PGV)

Se c’era una occasione per capire il momento difficile che, a causa del Covid-19, sta vivendo l’economia e la disperazione delle cosiddette Partite IVA“, ovvero i commercianti e gli artigiani, nonché altri liberi professionisti, quella è stata la riunione indetta tra i diretti interessati e l’amministrazione comunale.

Da una parte il così detto popolo delle Partite IVA, in preda ad una crisi profonda determinata da quasi due mesi di immobilismo, mentre incombono affitti, mutui, bollette, stipendi dei dipendenti, cassa integrazione anticipata dai datori di lavoro. Tutto questo mentre, sempre che si abbia l’autorizzazione alla ripresa delle attività, sono previsti costi per la sanificazione, (che non si sa bene cosa sia), e le altre misure per la prevenzione del contagio.

Macomer, la protesta delle Partite iva (foto PGV)

Macomer, la protesta delle Partite iva (foto PGV)

Dall’altra parte un sindaco, che è anche un medico, Antonio Succu, chiamato a prendere atto della situazione e farsene interprete, ma anche a prendere una decisione sull’apertura di alcune attività, come i parrucchieri e altre attività per la cura della persona.

Formula magica, quanto misteriosa da calcolare, il così detto parametro base Rt il quale dovrebbe risultare R con Zero per indicare lo stato dei contagi tranquillizzante. E qui vien il bello perché il parametro non è mai arrivato, ne si sa come si calcola, per non parlare delle norme di sicurezza INAIL, mai arrivate anch’esse. Per di più arriva la notizia che, a Macomer, è stato rilevato un positivo al Covid 19, ricoverato a Sassari, e altri 5, tra Macomer e centri limitrofi, sono in quarantena, sebbene negativi ad un primo tampone. Tant’è che la notizia ha fatto dubitare ancor più dei parametri e l’apertura è stata rimandata, sebbene fosse già stata chiesta al Prefetto.

A parziale consolazione il Sindaco ha illustrato quanto il comune abbia fatto finora per venire incontro alle varie categorie: abolizione della COSAP, (tassa sul suolo pubblico), bonus riapertura di 800 euro, riduzione, per le attività produttive e commerciali, delle tasse comunali, nonché l’impegno di reperire altre risorse se lo Stato lo permetterà.

Dal canto loro le “Partite IVA”, dopo aver ringraziato il Sindaco, hanno fatto presente che non è ancora arrivato a tutti il bonus di 600 euro da parte dello Stato, ne la cassa integrazione in deroga, ed altri aiuti si sono rivelati inconsistenti. Alla fine, come segno di malcontento e ribellione, sono state consegnate le chiavi degli esercizi nelle mani del Sindaco. Le riaperture si faranno molto probabilmente il 18. Tuttavia il Sindaco ha esortato alla prudenza perché non siamo tornati ancora ai tempi normali e sono ancora necessarie le precauzioni finora adottate. Un esempio della situazione eccezionale che stiamo attraversando, dove, trovandoci impreparati con le misure di contrasto, dobbiamo ricorrere a compromessi, se vogliamo ancora vivere.

Pier Gavino Vacca

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