Parrucchieri e barbieri nuoresi sul piede di guerra scrivono a Solinas, Conte e ai sindaci

Salvatore

Parrucchieri e barbieri nuoresi sul piede di guerra scrivono a Solinas, Conte e ai sindaci

mercoledì 29 Aprile 2020 - 21:56
Parrucchieri e barbieri nuoresi sul piede di guerra scrivono a Solinas, Conte e ai sindaci

“A tutti i sindaci della provincia di Nuoro, al presidente della regione Sardegna Cristian Solinas e al presidente del consiglio Giuseppe Conte”.  Esordisce così la lettera scritta dalla nuorese Vanessa Brau, a nome di tutti i parrucchieri e barbieri cittadini.

“Mi rivolgo a voi – prosegue – che ci rappresentate nei tavoli istituzionali. Vi scrivo a nome di tutti i colleghi della provincia di Nuoro. Siamo tanti, centinaia, tutti fermi da tempo ma non rassegnati a perdere quello che abbiamo costruito con fatica. Con questa lettera vorrei dare voce a tutte le piccole imprese, ai saloni di barbieri, parrucchiere, estetiste di questo territorio. Nelle scorse settimane, grazie alle associazioni della categoria abbiamo provato a insistere per l’accelerazione della riapertura delle nostre attività nel rispetto delle tutele della salute di noi operatori e dei clienti. Un esercizio fin qui inutile e frustrante”.

“Tuttavia abbiamo appreso con grande delusione che non rientriamo comunque nella categorie delle attività destinate alla riapertura in programma per il mese di maggio. Quello che sta accadendo è una catastrofe sia chiaro. Si deve sapere senza inutili giri di parole, che molte di queste piccole imprese verranno messe a rischio e non è assolutamente esagerato affermare che non tutti riusciranno a sollevarsi da questa situazione. Sono sacrifici che ci possiamo permettere? Mi pare di no. Inoltre, l’ulteriore permanenza dello stato di chiusura per un altro mese rischierà di alimentare l’abusivismo attraverso servizi forniti a domicilio”.

“Chiediamo quindi che venga di nuovo presa in considerazione la situazione del nostro comparto. Siamo per la riapertura anticipata con le giuste precauzioni. Ci sentiamo persone responsabili che vogliono coniugare il benessere sanitario con quello economico delle nostre aziende. Abbiamo bisogno di ripartire a tutti i costi anche se con incassi minimi, ma è necessario veramente smuovere l’impasse. Siamo una Regione a statuto speciale, abbiamo delle peculiarità. Ci piacerebbe una volta tanto che il presidente Solinas e la sua giunta puntasse i piedi per tutelare e difendere le nostre tante piccole imprese. Non chiediamo l’impossibile, ma una considerazione reale ed obiettiva dei nostri bisogni non più rimandabili”.

“Per fortuna – conclude – la nostra situazione non è quella del Veneto o della Lombardia, per una volta abbiamo un vantaggio per poter ripartire prima, un vantaggio che andrebbe utilizzato per ripartire e sopravvivere. Per sentirci di nuovo vivi ed operativi”

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