Bosa al via al Carnevale tra carri allegorici e maschere tradizionali

Sonia

Bosa al via al Carnevale tra carri allegorici e maschere tradizionali

sabato 22 Febbraio 2020 - 10:35
Bosa al via al Carnevale tra carri allegorici e maschere tradizionali

Il Carnevale di Bosa (foto P.G.Vacca)

Non sono molti i centri della Sardegna dove il Carnevale viene vissuto con la stessa intensità come a Bosa. Sulle rive del Temo il Carnevale è un rito collettivo al quale si abbandonano tutti, proprio tutti, senza distinzioni di classi sociali, compresi Sindaco, Amministrazione e Opposizione.

Giovedì Grasso, da un po’ di tempo viene riservato alle sfilate di carri e gruppi mascherati. Si cimentano in questa direzione soprattutto le scuole che, di anno in anno, inventano nuovi temi e nuovi gruppi.

Non mancano però quelli liberi. Non resistono neanche gli ospiti del Cottolengo che, almeno in quel giorno, partecipano alla allegria collettiva. Giovedi scorso, noto come “Gioggia laldaggiolu”, “giovedì portatore di lardo”, in libera traduzione, la città è stata percorsa da allegre compagnie mascherate in cerca di materiale per organizzare una cena, richiesta che i negozianti soddisfano volentieri. Sabato invece c’era stata la sfilate delle maschere caratteristiche della Sardegna, alcune delle quali, aimè, inventate di sana pianta.

Sabato 21 ci sarà la classica festa delle cantine. Domenica una novità con la sfilata di maschere sul fiume e, di sera, il teatro, vera e propria caratteristica dei bosani che qui sfogano la critica sociale improvvisando scenette su fatti e personaggi del luogo, senza peli sulla lingua. Lunedi 24 nuovamente la sfilata delle scuole. Il clou del Carnevale bosano è il martedi grasso con il rito de ‘S’attitidu”.

Una marea di maschere, vestite da donne di nero, piangono una bambola lacerata chiedendo un goccio di latte, soprattutto alle giovani spettatrici. La notte, i sopravvissuti, vestiti di bianco, cercheranno Giolzi, misterioso personaggio, con un lume. Rituale, più che mascherata, che nasconde antiche pratiche per celebrare la morte e la rinascita della natura. Sabato 29 la fine del carnevale con la pentolaccia.

Pier Gavino Vacca

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